Mentre l’Italia torna a sorridere con Sinner, il tennis mondiale travolto da una corruzione di partite senza precedenti.
La buona notizia è il ritorno al successo di Jannick Sinner. Una vittoria toccasana per il tennis italiano, uscito con le ossa rotte dal primo Slam stagionale, quello di Melbourne.
Il talento di San Candido torna a esultare a Montpellier, grazie al successo in finale contro lo statunitense Maxime Cressy, il castigatore di Rune in semifinale, battuto in due set 7-6, 6-3.
“E’ stato molto importante mantenere il mio servizio nel primo set – racconta Sinner – lui ha iniziato male il tie-break mentre io sono rimasto sempre molto concentrato. Nel secondo ho sfruttato bene l’unica occasione che mi ha concesso”.
Per Yannick Sinner è il settimo successo in carriera, eguagliato Matteo Berrettini, ma soprattutto la vittoria di Montpellier significa il ritorno fra i primi quindici della classifica ATP, quattordicesimo per l’esattezza.
La brutta notizia, per il mondo del tennis in generale, arriva dalla radiazione a vita Younes Rachidi da parte dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), per il suo coinvolgimento in 135 reati di partite truccate. Un record senza precedenti.
“Questo è ora il numero più alto di reati da parte di un individuo mai rilevato dall’ITIA o dal suo predecessore, l’Unità per l’integrità del tennis”, ha affermato l’agenzia in una sua dichiarazione ufficiale, post sentenza.
Attualmente Younes Rachidi era numero 473 (nel doppio) della classifica ATP: il marocchino non solo non potrà giocare, ma nemmeno allenarsi in qualsiasi evento di tennis organizzato dagli organi di governo dello sport.
L’ormai ex atleta è stato anche multato di 34.000 mila dollari dall’ufficio udienza anticorruzione Janie Soubliere, che si è pronunciata sul caso e ha descritto i suoi reati come “enormi”. Rachidi è stato ritenuto colpevole di aver truccato il risultato di tanti eventi sportivi, grazie alle sollecitazione verso tennisti nel non fare del loro meglio, previo contropartita in denaro.
Chiaramente non solo Rachidi è stato ritenuto colpevole. Nello scandalo tennistico probabile il coinvolgimento di due tennisti algerini, che sono stati recentemente squalificati dall’ITIA, dopo che le indagini delle forze dell’ordine in Belgio hanno portato alla luce il caso. Mohamed Hassan è stato bandito dallo sport a vita e multato di 12.100 dollari, niente radiazione invece per Houria Boukholda, multato comunque di diecimila dollari e due anni di squalifica. “Nessuna persona si è impegnata nel processo né ha risposto alle accuse”, ha aggiunto l’ITIA per i casi Hassan e Boukholda.