150 milioni di euro: impresa Milan | Tutto dipende dalla Champions League
Chi pensava che il Milan fosse rigenerato e uscito dalla crisi “soltanto” per aver eliminato il Tottenham Hotspurs in Champions League, a quanto pare si sbagliava.
E’ bastata una trasferta difficile ma non insormontabile, quella alla Dacia Arena, contro un’Udinese competitiva sì ma che non vinceva fra le mura amiche da sei mesi, per mettere a nudo tutte le criticità di una squadra, quella rossonera, che non gira più come prima del Mondiale. Praticamente i campioni d’Italia si sono fermati al 2-2 casalingo contro la Roma.
Gli errori individuali, certo, non aiutano. Bennacer, Tomori e Thiaw ne hanno combinate un po’ di cotte e crude, ma magari questi fossero i veri problemi di Pioli. Là davanti si fa una fatica terribile a segnare. E se non lo fa Giroud (assente per squalifica a Udinese) non lo fa quasi nessuno.
Il nuovo modulo, poi, aumenta ancora di più i problemi di un Leao che già fatica a ritrovarsi dopo il Mondiale (da panchinaro) con il Portogallo, figuriamoci a lasciare la sua confort zone (la fascia) per fare la seconda punta.
Moment tutt’altro che magic per Sandro Tonali. Anche lui, con il nuovo modulo, la difesa a tre e l’arretramento di qualche metro sta soffrendo, anche perché è uno dei giocatori più utilizzati da Pioli.
Corsa Champions ad handicap
Con queste problematiche la corsa Champions League diventa una salita Hors Categorie. Dopo il tracollo il Milan è quarto, sempre alla Juve non dovessero ridare i 15 punti di penalizzazione inflitti per l’inchiesta sulle plusvalenze. Ha un solo punto sulla Roma, e tre sull’Atalanta.
Il rischio che dovrà vincere la Champions League per tornarci, il che vorrebbe dire eliminare il Napoli ai quarti, Inter o Benfica in semi, e in finale una a scelta fra Real Madrid, Chelsea, Bayern e Manchester City, è molto alto. Già, la Coppa con le orecchie.
Finora già incassati oltre 70 milioni
Finora il Diavolo ha avuto proprio dall’Europa che conta, le gioie maggiori. Anche economiche: ha incassato già 71,41 milioni di euro, secondo le stime di Calcio&Finanza, l’eventuale approdo in semi garantirebbe 84,6 milioni di euro.
Nel caso di una finale bisognerebbe aggiungere altri 15,5 milioni di euro; in caso di successo altri 4,5 milioni di euro, al netto delle entrate dal botteghino, di un Meazza presumibilmente sold out. Tutto molto bello, se non esistessero delle criticità esplose, o forse riemerse, in una giornata, quella di Udine, da dimenticare in fretta. Benedetta sosta.