La natura degli affari è insita nel loro soprannome, anche se per quelli del Boca esistono solo òas Gallinas. Per il resto del mondo il River Plate è un club di Millonarios.
In quel “nomignolo” conosciuto a livello globale c’è tutta la strategia del River Plate: un club che ha sempre sfruttato un terreno fertile per fa crescere i propri talenti. E rivenderli a peso d’oro, per poi re-investire nuovamente sulla “cantera”. Così è stato sin dagli inizi.
Il soprannome di MIllionarios cominciò a serpeggiare a Buenos Aires sin dagli anni ’50 da quando un giovanissimo Omar Sivori, nonostante il fortissimo interesse dell’Inter, finì alla Juve per una cifra spaventosa per l’epoca: dieci milioni di pesos, l’equivalente di quasi duecento milioni di lire, un record per quegli anni.
Omar Sivori è solo uno dei primi casi della visione del River Plate sempre pronto a trattare con gli europei, ma alle sue cifre. Accadde di Alfredo Di Stefano. Ai giorni, più o meno attuali, fu così per Javier Mascherano, a 21 anni al Corinthians per circa 12 milioni di euro. Stesso destino per Gonzalo Higuain, preso dal Real Madrid di Capello per la stessa.
Fece scalpore a inizio secolo i 35,90 milioni di euro guadagnati da River Plate per la cessione del Conejo Javier Saviola al Barcelona, il secondo affarone degli affarone dei Los Millonarios nella loro storia, più di Julian Alvarez passato al Manchester City di Pep Guardiola che fruttò qualcosa come 21,40 a uno dei club più gloriosi dell’Argentina, ma non solo. Eppure in questo mercato, il primato di Saviola è stato battuto.
Ci ha pensato il Chelsea, con il suo mercato senza senso, folle, da trecentotrenta milioni di euro per prendere Malo Gusto (dal Lione, 30 milioni di euro), Benoit Badiashile (centrale del Monaco) per 38 mln, Andrey Santos – centrocampista centrale brasiliano – prelevato dal Vasco per 12,5 milioni di euro. E ancora.
Nomi Madueke (ala destra del del PSV per cui il Chelsea ha sborsato altri 35 milioni, fino ad arrivare a Joao Felix, in prestito annuale dall’Atletico Madrid per 11 mln, Mykhaylo Mudryk (ala sinistra dello Shakhtar, preso per 70 mln) o David Datro Fofana (talentuoso centravanti del Molde, a Stamford Bridge per 12 mln).
E poi c’è lui. Enzo Fernandez, campione del mondo con l’Argentina a Qatar 2022 per il quale il Chelsea ha sborsato 121 milioni di euro per prenderlo dal Benfica. Un acquisto che ha fatto felici tutti.
In primis il Benfica, poi Enzo Fernandez stesso, il Chelsea. E pure il River Plate. Già, quando gli argentini lo vendettero al Benfica (per 10 milioni di euro più 8 di bonus) c’era una clausola che avrebbe avuto garantito un 25% sulla futura rivendita. Eccola. Così nelle casse del River Plater finiscono quale come 44 milioni di euro, senza praticamente fare nulla.