Un tatuaggio. E’ quello che resta ai tifosi del Napoli: una fiammella di speranza che Spalletti possa restare. O forse no?
Tanti attestati di stima per quel gioco propositivo che nasce da un 4-3-3 canonico ma non integralista, sempre votato alla riconquista del pallone, al possesso palla (non fine a se stesso) alla continua ricerca degli spazi per cercare la via del gol.
Tante favole, come quella con l’Empoli, portato in Serie A. Come quella con l’Udinese, portato addirittura in Europa prima, in Champions League poi. Come quella con la Roma, guidata alla conquista di due coccarde tricolori e una Supercoppa italiana.
Come quella con lo Zenit, condotto due volte sul tetto di Russia, con coppa e Supercoppa annessa. Tante favole, ma nessuna con un vero lieto fine in Italia.
Il tricolore Luciano Spalletti l’ha trovato all’ombra del Vesuvio. Una splendida cavalcata, in realtà, un titolo mai messo in discussione: c’è stato un Napoli dominante, senza rivali certo, ma nessuno può mettere in dubbio i meriti della squadra partenopea.
Peccato per quell’incredibile eliminazione in Coppa Italia, al Maradona contro una Cremonese che di lì a poco avrebbe sì eliminato la Roma, ma alla fine sarebbe retrocesso. Peccato anche per il galeotto quarto di finale di Champions League, perso (nei dettagli) contro il Milan. A un certo punto il Napoli di Luciano Spalletti ci aveva fatto un po’ la bocca alla Coppa con le Orecchie.
L’incredibile assolo in campionato è stato un crescendo rossiniano senza precedenti, musica per le orecchie dei tifosi azzurri, almeno fino alle note stonate, quei botta e risposta tra Dela e Spalletti che un po’ stridono con l’annata del Napoli all’insegna di un gruppo unito, che ha remato tutto dalla stessa direzione.
Quel “non voglio tarpare le ali” a nessuno. Quella risposta altrettanto ironica “non mi servono le ali ma un paio di stivali (riferendosi alla sua tenuta)” hanno un po’ offuscato la magia propria di uno scudetto. E se lo strappo dovesse essere ricucito?
Dicono che Spalletti si prenderà un anno sabbatico. Dicono che Aurelio De Laurentiis stia cercando nuovi profili per il post Luciano: da Luis Enrique al caro Benitez, passando per Nagelsmann, perfino Antonio Conte, anche se quest’ultimo appare defilato. Ma c’è chi dice altro.
Il Mattino ci ha aperto con quello che potrebbe essere un colpo di teatro di Aurelio De Laurentiis. Secondo il credibile quotidiano di Napoli, Dela ancora confida in un ripensamento di Spalletti e avrebbe pronta una maxi-offerta da 4 milioni di euro a stagione. Ai tifosi del Napoli già così torna il sorriso.