Nell’anno calcistico del Mondiale invernale in Qatar vinto dall’Argentina, il Pallone d’Oro dovrebbe essere scontato. Già, dovrebbe.
Certo, la parata del Dibu Martinez a un soffio dai tiri rigori della finale fra Francia e Argentina resterà nella storia, ma è ovvio che tutti gli indizi portino a Leo Messi.
Ha vinto il suo primo titolo iridato: lo ha fatto da leader, trascinando letteralmente la Seleccion al suo terzo Mondiale con sette gol e tre assist, senza contare le giocate mozzafiato con cui ha deliziato gli stadi qatarioti.
Ma il ritorno nel Paris Saint Germain non è stato dei migliori, l’uscita di scena prematura agli ottavi di Champions League un mezzo fallimento, suo e dei parigini.
Anche perché sullo sfondo c’è una squadra che sta facendo impazzire tutti. In Italia sta dominando la Serie A, con distacchi che giornata dopo giornata stanno diventando abissali: +19 sulla Lazio, +21 sull’Inter, addirittura +23 sul Milan campione d’Italia.
La cassa di risonanza del super Napoli, però, arriva dalla Champions. Un ruolino di marcia incredibile, il doppio clean sheet con l’Eintracht e l’impalmatura di Pep Guardiola. Che senza mezzi termini ha tessuto le lodi della squadra di Spalletti, arrivando a proferire la frase magica: “è la favorita per vincere la Champions League”.
Il Napoli incrocerà i destini proprio del Milan nei quarti. In caso di passaggio del turno una fra Inter e Benfica, nell’eventuale finale una super big: i campioni in carica del Real Madrid o la mina vagante Chelsea, la corazzata Bayern (0 gol subiti col PSG negli ottavi), oppure proprio il Manchester City di Pep Guardiola.
La domanda sorge spontanea, l’ha perfino buttata lì Fabio Caressa, al club di sky. Ma se il Napoli dovesse vincere campionato e Champions League, potrebbe essere un azzurro a soffiare l’ottavo Pallone d’Oro a Leo Messi?
Kvara ha impressionato tutti per la sua duttilità, estro, fantasia e quella clamorosa doppia-doppia (in doppia cifra sia come gol sia come assist) che a undici turni dal termine del campionato fa impressiona. Il suo nome è già diventato Kvaradona ed è finito nel taccuino del Real Madrid. Ma quello che sta facendo Osimhen potrebbe andare oltre.
Viaggia alla media di quasi un gol a partita (21 reti in 23 partite), ha già doppiato i suoi assist. forniti nella passata stagione, statistiche alla mano segna praticamente ogni due volte che tira in porta. Sa fare tutto. E tutti lo vogliono. Già è cominciata l’asta in Europa: dall’Inghilterra le prime richieste, ma bisognerà parlare con DeLa. Chissà quanto ci vorrà per strapparlo dalle falde del Vesuvio, magari dopo aver alzato la Champions, contro tutti i pronostici. In quel caso siamo sicuri che il Pallone D’Oro lo vincerà comunque Messi? Domandarselo è lecito.