“Abbiamo rinunciato allo stipendio”: sacrificio estremo in Serie A | La società è in pericolo
Tutto il mondo è paese. Nei principali campionati europei c’è una situazione extra calcistica con nubi preoccupanti all’orizzonte.
La più eclatante è certamente quella della Juventus. Al netto di un’inchiesta Prisma che si è allargata a sei Procure, la Juventus ha inoltrato e depositato al Collegio di Garanzia del CONI il suo ricorso contro i 15 punti di penalizzazione per la vicenda delle Plusvalenze.
In Spagna sta tenendo banco il caso Negreira e la polemica a distanza fra il Barcelona e la federazione per i presunti compensi pagati dal club catalano all’ex vice presidente degli arbitri, Negreira appunto, noto anti-madridista.
Perfino in Inghilterra, nella dorata Premier League, il Manchester City sarebbe finito nell’occhio del ciclone per possibili illeciti amministrativi, con tanto di rischio sanzione (anche di punti in classifica) nel caso in cui dovessero essere confermati dalla giustizia sportiva. In Francia, non è certo un segreto, che tutti stanno monitorando la situazione di un Paris Saint Germain borderline per quanto riguarda il fair play finanziario. Il cerchio si chiude tornando in Italia.
Il 16 maggio è una data cerchiata di rosso nel calendario della Sampdoria. Il club blucerchiato ha poco più di cento giorni per risolvere i problemi societari che hanno portato il Tribunale di Genova ad accantonare l’istanza di fallimento della società con “misure a tutela”, temporanee ma che escludono i pagamenti Irpef e degli stipendi. I tanti creditori, dunque, non potranno fare istanza di fallimento nei confronti della società blucherchiata, ma questo non vuol dire certo che il club, anche nelle mani della famiglia Ferrero, possa dormire sonni tranquilli, deve comunque uscire da una crisi pesantissima.
Una situazione debitoria pesante
Lo stesso Tribunale di Genova, infatti, ha sottolineato la delicata vicenda a “rilevanza dell’esposizione debitoria complessiva pari a circa 200 milioni di euro e della complessità delle operazioni sottese al risanamento che non possono che passare, come correttamente individuato dalla ricorrente, nella cessione (in senso ampio) della società sportiva”.
Emblematica le dichiarazioni di Emil Audero uno dei migliori in campo nello 0-0 dell’ultimo turno di campionato contro la Salernitana, che in primis ha rifiutato il passaggio in Inghilterra (lo voleva il Nottingham) per salvare la sua Samp.
Una rinuncia importante
“Sappiamo tutti quanto sia delicato il periodo calcistico e non, della Sampdoria – dice il portiere dei blucherciato – il mio era già un ruolo importante e centrale, ma il mister ha deciso di accrescerne il valore dandomi la fascia“.
Lo stesso Audero ha confermato la rinuncia allo stipendio dei giocatori, pur di salvare la Samp, soprattutto fuori dal campo. “Un gesto importante – chiosa l’estremo difensore nato in Indonesia, sempre in uno stralcio di un’intervista alla Gazzetta dello Sport – affinché non si aprissero scenari disastrosi. È stato fatto quel che era meglio per i conti del club”.