Prove tecniche di disgelo tra la nuova governance bianconeri. Juve-UEFA torna il dialogo. I possibili sviluppi
Non ci si annoia nella Torino bianconera. Il peggio sembra alle spalle. Certo, c’è da chiarire la posizione di Max Allegri, ma filtra ottimismo sia sulla sua permanenza sia su quella di Adrien Rabiot.
La prima offensiva araba nel summit di Monte-Carlo è stata sedata direttamente dall’allenatore livornese. Anche la seconda potrebbe subire lo stesso effetto, nonostante un’offerta al rialzo: lo stipendio sarebbe circa il quadruplo degli attuali c sette milioni che percepisce attualmente alla Juventus.
Più passa il tempo e più aumentano le possibilità che Adrien Rabiot rimanga nella Torino bianconera. Certo, la trattativa con il francese resta complessa, ma il borsino di mercato vede un aumento delle possibilità di rinnovo, un annuale alle stesse cifre attuali.
Sempre dal mercato, altre buone nuove. L’arrivo di Timothy Weah non escluderebbe l’arrivo di un altro esterno, vista la delicata situazione in quel reparto (Cuadrado in partenza e Alex Sandro traballante).Secondo La Stampa, l’ingaggio del figlio di Weah non escluderebbe la chiusura (in negativo) di una vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex Atalanta Castagne, retrocesso nella stagione appena conclusa con il Leicester. Si starebbe lavorando per cercare di trovare un punto di intesa fra richiesta e offerta.
L’altra buona notizia è il disgelo tra Juventus e UEFA, tornati a parlare dopo il “tradimento” di Agnelli in ambito della Superlega. La nuova governance ha preso definitivamente la decisione di procedere verso un’altra strada, diversa dall’ambizioso piano di Real Madrid e Barcellona.
Secondo Tuttosport una delegazione composta da legali e dirigenti bianconeri sarebbe volata a Nyon, da Ceferin. L’obiettivo è quello di stoppare l’indagine dell’UEFA su “potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario”.
Il caso plusvalenze e stipendi che la Juve ha definitivamente chiuso con il patteggiamento, va risolto in maniera diversa con l’UEFA, a causa del settlement agreement stipulato tra le parti lo scorso settembre.
Su queste basi la Juve sarebbe pronta a rinunciare alla Conference League, conquistata di diritto con il settimo posto in Serie A, complice la penalizzazione di 10 punti. Sembra rientrato invece il giallo legato proprio a questa situazione, precipitata quando sul sito ufficiale della UEFA era scomparso il logo della Signora. Da Nyon la spiegazione ufficiale, solo un “errore umano”.