I club parigino perfeziona la cessione del campione in Qatar, dove il calciomercato chiude il 18 settembre.
Luis Enrique è consapevole che per il Paris Saint-Germain è atteso un rientro molto impegnativo, motivo per cui ha concesso tre giorni di riposi ai pochi che non sono stati convocati dalle rispettive nazionali. Del resto, non avrebbe avuto molto senso iniziare a preparare il big match contro il Nizza, in programma venerdì sera alle ore 21, senza diciotto giocatori.
Gli allenamenti al campus di Poissy riprenderanno oggi e, per tutta la settimana, saranno adattati per permettere ai rientrati di potervi partecipare. Di norma, le attività vengono svolte intorno alle ore 10.30, mentre per i prossimi quattro giorni il tecnico spagnolo ha deciso di spostarle alle ore 17.
Dopo un’estate tumultuosa, che ha visto partire prima Messi e poi Neymar, Mbappé essere messo temporaneamente fuori rosa e un inizio di campionato col freno a mano tirato (due punti in altrettante partite), il PSG ha ritrovato i gol, le vittorie ma soprattutto il proprio numero sette, già capocannoniere della Ligue 1 con cinque centri.
Gli ostacoli Lens e Lione sono stati superati senza difficoltà, e il calendario non accenna ad abbassare il coefficiente di difficoltà: Nizza, Borussia Dortmund e Marsiglia in appena dieci giorni.
La sessione estiva di mercato ha portato diverse novità in casa dei campioni di Francia. Gli investimenti sono stati onerosi ma mirati, mentre in uscita gli addii sono serviti per alleggerire soprattutto il monte ingaggi, che nelle ultime due stagioni è stato il più alto d’Europa.
Tra i diversi giocatori che hanno lasciato la capitale francese, spunta su di tutti quello di Marco Verratti, il secondo giocatore con più presenze nella storia del club. Il centrocampista italiano, che a novembre compirà 31 anni, ha accettato l’offerta dal Qatar: si legherà per i prossimi tre anni all’Al-Arabi. Al PSG andranno circa 45 milioni di euro.
Arrivato a Parigi quando aveva ancora 19 anni, Verratti è diventato uno dei giocatori più importanti della storia del Paris Saint-Germain. Le sue qualità palla al piede gli hanno permesso di guadagnarsi in pianta stabile un posto da titolare, con qualunque allenatore. Almeno fino ad ora.
L’idea di andare via l’aveva già accarezzato a maggio, quando erano arrivati i primi corteggiamenti dall’Arabia Saudita. Una stagione complessa, condita dai soliti infortuni, e un rapporto con la tifoseria incrinato per la prima volta. L’arrivo in panchina di Luis Enrique, deciso a portare un cambiamento, ha fatto il resto. Pescara, Parigi e adesso Doha.