Aubameyang in Serie A: contatto avvenuto | Rescinde col Chelsea e torna in Italia
Nostalgia canaglia. La prossima estate l’asta pronta a essere battuta, potrebbe riportare Pierre-Emerick Aubameyang nella sua amata Italia.
Sì, per l’attaccante francese naturalizzato gabonese, in Italia ci è cresciuto. Nel 2002 è entrato nelle giovanili della Pro Patria, dove ha militato per un triennio. Ma è stato il Milan a forgiarlo come prospetto di goleador.
Fu l’allenatore rossonero dell’epoca, Filippo Galli, a notare in Auba numeri di spessore, quella duttilità tattica che gli permetteva di essere utilizzato indifferentemente come esterno di un tridente, o centravanti puro, ma anche la sua disponibilità e voglia di imparare, compresa la lettura di tutte le fasi di gioco di una partita.
Con il Milan ha giocato in Primavera, con la quale ha debuttato nella Champions Youth Cup in Malaysia, dove è stato capocannoniere con 7 gol in 6 partite, aggiudicandosi il “Trofeo Roberto Bettega”. Peccato che la proprietà di allora non ci ha creduto fino in fondo.
Auba è dovuto andare in Francia per completare il suo percorso formativo e diventare un attaccante prolifico dal punto di vista realizzativo. Con buonissimi risultati, anche se non ottimi.
In Premier col vestito migliore
Digione e Lille, neanche quando è tornato il Milan se l’è tenuto, rimandandolo in Ligue 1 col Monaco. Poi al Saint Etienne. Ma è in Bundesliga per Aubameyang esplode definitivamente, a Dortmund. Nel 2018 l’Arsenal sborsò circa 64 milioni di euro per portarlo in Premier. Il suo habitat naturale, visto che la parentesi col Barcelona è stata aperta e chiusa.
Potrebbe essere la stessa storia nel Chelsea, che lo ha riportato nella Terra d’Albione, di nuovo a Londra. La rivoluzione invernale dei Blues lo ha colpito. Così a giugno potrebbe fare le valigie. E tornare a Milano, sponda nerazzurra però.
Due nodi da sciogliere
Secondo la Gazzetta dello Sport, Auba potrebbe essere la soluzione al rebus Lukaku. Il belga, tornato in auge con la nazionale di Diavoli Rossi, tripletta nel roboante 3-0 in Svezia, a casa Ibra, è sempre il punto interrogativo dell’Inter. Tenerlo o non tenerlo?
Per rispondere a questa domanda deve essere interpellato il Chelsea, proprietario ancora del cartellino di Big Rom. Certo, molto dipenderà da chi sarà l’allenatore della Beneamata. Con Inzaghi non c’è una fase offensiva che si poggia completamente su Lukaku, così l’Inter potrebbe a una possibilità (inattesa) da cogliere a certe condizioni e con un determinato incastro. Aubameyang non direbbe no ad un ritorno a Milano, il Decreto Crescita, poi, verrebbe loro in aiuto dell’Inter. Chissà, prima bisogna sciogliere i nodi allenatori e Lukaku.