“Avevamo l’accordo con Messi, poi…”, la Pulce ha detto no | Sarebbe cambiato tutto
Il presidente del club spagnolo ha rivelato un retroscena circa il mancato ritorno della Pulce in Catalogna.
L’esordio di Lionel Messi nel calcio nordamericano non è passato inosservato, per utilizzare un eufemismo. Non è chiaro quanti americani si siano sintonizzati per la partita contro il Cruz Azul, sia perché in contemporanea la nazionale femminile giocava la partita d’apertura dei Mondiali contro il Vietnam, sia perché i diritti tv sono in mano ad Apple, che non condivide i dati degli ascolti.
Sotto gli occhi di 22.000 tifosi presenti al DRV PNK Stadium, tra cui atleti del calibro di LeBron James, David Beckham (co-proprietario del club) e Serena Williams, la Pulce si è presentata alla sua maniera, segnando allo scadere il gol decisivo su punizione. Insomma, cose alla Messi.
Nella seconda partita di Leagues Cup contro l’Atlanta United, l’ex giocatore del Barcellona ha impiegato pochissimo tempo (22 minuti) anche per siglare la prima doppietta in maglia rosa. Gol che hanno contribuito al passaggio alla fase ad eliminazione diretta, in cui dovrà affrontare la vincente del Gruppo South 2.
Nella prossima partita scenderà in campo anche un altro ex blaugrana, oltre a Messi e Busquets. Si tratta di Jordi Alba, il cui acquisto è stato ufficializzato settimana scorsa.
Accordo saltato
Il futuro di Messi è stato per diversi materia di dibattito. Inizialmente, dopo la vittoria del mondiale in Qatar, sembrava che fosse possibile un rinnovo di contratto con il Paris Saint-Germain. Ipotesi naufragata completamente nei mesi successivi, tra fischi del pubblico, sospensione e rapporti deteriorati. Il viaggio della Pulce in Arabia Saudita aveva fatto sospettare che potesse raggiungere Cristiano Ronaldo nella Saudi Pro League, mentre in Spagna spingeva forte il vento di un possibile ritorno al Barcellona.
Joan Laporta, almeno pubblicamente, non aveva mai nascosto il desiderio di riportare Messi al Camp Nou, ricevendo anche l’ok finanziario da parte di Javier Tebas, presidente de LaLiga. Ma alla fine, il campione del mondo ha scelto gli Stati Uniti. Perché? Laporta ha parlato così ai microfoni di Mundo Deportivo: «Avevamo un accordo, il giocatore voleva, suo padre anche, ma i ritmi sono stati diversi. Poi Jorge (papà Messi, ndr) è venuto a parlarmi dell’Inter Miami, che avevano scelto questa soluzione perché Messi aveva trascorso due stagioni complicate a Parigi, era molto sotto pressione e Miami sarebbe stato un ambiente più tranquillo».
L’accordo economico
Gli stipendi dei giocatori della Major League Soccer sono pubblici, ma al momento non è ancora stato reso noto quello di Messi. Secondo le stime della stampa americana, dovrebbe guadagnare annualmente tra i 50 e i 60 milioni di dollari. Una cifra importante, ma sicuramente meno corposa rispetto a quella proposta dai sauditi. Con una netta differenza, però: sarà un investimento di lungo periodo.
Mentre in Arabia Saudita nessuno resterà quando terminerà il proprio contratto, l’attaccante argentino potrebbe continuare ad investire nel calcio americano. Gli stakeholder dell’MLS, pur di convincerlo, gli hanno proposto una parte dei proventi dell’accordo televisivo decennale con Apple e della vendita delle maglie Adidas a suo nome. Inoltre, l’accordo include la possibilità di acquistare in futuro una franchigia americana.