Beppe Grillo riapre l’argomento che più di ogni altro sta dividendo l’opinione pubblica: il nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nell’area Tor di Valle.
Finora sembrava che la decisione da prendere vertesse sull’opportunità di fare o non fare lo stadio, ma nelle ultime ore la posizione del Movimento 5 Stelle è cambiata: Grillo ha dichiarato ai giornalisti che la giunta Raggi intende fare lo stadio, ma che è il luogo scelto quello che non convince. «Non si può far nascere lo stadio in una zona nella quale c’è rischio idrogeologico. Decideranno giunta e sindaco dove farlo. Nessuno comunque dice no allo stadio».
Tuttavia l’apertura dei 5 Stelle non spiana affatto il terreno verso la realizzazione dell’opera, ma anzi lo complica ancora di più. I proponenti del progetto infatti hanno escluso di poter andare incontro alle richieste dei pentastellati: «Dopo cinque anni di lavori su un progetto ormai in stato avanzato di approvazione, e stilato nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è assolutamente ipotizzabile un sito alternativo a Tor di Valle».
Secondo i proponenti, l’area scelta è sicura dal punto di vista idrogeologico e anzi il progetto, finanziato totalmente da privati, andrebbe a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere vicino di Decima (una località che si trova peraltro ben al di fuori del sito dove verrà costruito lo stadio).
Pallotta, nel frattempo, ha lanciato l’ultimo disperato appello per far sì che il nuovo stadio della Roma possa nascere così come aveva previsto la giunta Marino: «L’alternativa sarebbe catastrofica per il futuro della Roma, per il calcio italiano, per la città e per l’economia italiana».