“C’è un motivo perché non sono mai stato n°1”: denuncia nel Tennis | Assolutamente impossibile
Quando non si vince, si impara. L’Italia del tennis applaude Jannik Sinner, nonostante la sconfitta in semi con Alcaraz, mentre non si spegne l’eco di un’intervista che indica dove sta andando il futuro del tennis.
Niente lieto fine nell’esperienza del più forte italiano del Ranking a Indian Wells. Il talento di San Candido gioca alla pari per un set con il fortissimo spagnolo, determinato a tornare numero uno al mondo.
Chi si aspetta il crollo di Sinner sotto i colpi dello spagnolo, si sbaglia di grosso. Jannik va sotto 4-2 ma resta incollato al match, senza strafare regge la rabbia agonistica di Alcaraz, rimonta, sorpassa lo spagnolo e ha perfino un set-point, annullato.
Alcaraz fa e disfa, un numero clamoroso di errori, ma anche colpi geniali, così si va al tie break. Qui, aiutato anche da una buona dose di fortuna, lo spagnolo fa la differenza, portando a casa un set che risulterà determinante in una delle semi di Indian Wells.
Sinner, infatti accusa il colpo, subisce il break in apertura e colpisce un altro Alcaraz, meno fallo e più incisivo, cala alla distante, incassando un ineccepibile 6-3.
Il futuro è in mano loro
“Jannick è stato un grande avversario, faremo tantissime sfide io e lui”. Le parole di Alcaraz non hanno mandato Sinner in finale, ma evidenziano la crescita in prospettiva del 21enne di San Candido. Intanto il talento bolzanese può godersi in presente, nonostante la sconfitta con Carlos Alcaraz: parteciperà al Miami Open 2023, da numero 11 del mondo. E non è un piccolo particolare.
“Il regno dei Big Three finirà un giorno. Saranno Carlos Alcaraz, Sinner, Rune e altri giovani talenti a guidare e dettare il ritmo nel circuito”. Anche Juan Martín Del Potro è convinto che ci sia un Sinner altamente competitivo nell’era post Fededer-Nadal-Djokovic. Per il momento solo Re Roger ha abdicato. Ogni infortunio lascia i dubbi su Rafa, Nole potrebbe trovarsi a combattere contro il nuovo che avanza.
Impossibile essere numero uno al mondo
“Io non sono diventato numero uno al mondo perché c’erano Federer, Nadal e Djokovic – ricorda l’ex numero tre al mondo, campione degli US Open del 2009, da San Paolo, dove è intervenuto alla presentazione del Roland Garros Junior Series – quando riguardo le classifiche degli anni in cui giocavo e vedo chi lottava per essere numero uno, non posso che essere orgoglioso di quanto ho fatto”.
Sinner avrà altri nemici sportivi, chissà se a livello di Federer, Nadal e Djokovic: Alcaraz fa paura per la sua completezza di colpi. Rune un po’ meno, ma il resto si scoprirà solo vivendo.