Clamoroso Buffon, annuncio sul futuro: è praticamente fatta
La carta d’identità parlerebbe chiaro: 45 anni compiuti lo scorso 28 gennaio, ma all’iconico Gigi Buffon dell’Identity Card non interessa proprio nulla.
La sua stagione con il Parma non terminerà alla chiusura del campionato. Già, i ducali vorrebbe essere la terza squadra a salire (sarebbe un ritorno) in Serie A dopo le promozioni dirette di Frosinone e Genoa.
I gialloblù di Pecchia sono attualmente quinti in campionato, a pari punti con un’altra nobile decaduta, il Cagliari, certi di partecipare alla postseason che mette in palio la terza e ultima promozione in Serie A. “L’esperienza dei playoff non l’ho mai vissuta, quindi il fatto che a 45 anni la debba affrontare da neofita è un qualcosa che mi fa sorridere e mi piace molto”.
E’ il solito Buffon, cresciuto anagraficamente, battagliero e spensierato come lo è stato sempre in campo. “Il Parma ci arriva bene ai questi playoff, negli ultimi mesi il nostro percorso è convincente e di crescita”. Avversarie avvisate, mezze salvate: il Parma sarà un’autentica mina vagante: da evitare possibilmente, da trattare con le pinze, assolutamente.
Non è affatto stanco uno degli eroi di Germania 2006 di infilarsi i guantoni e combattere per qualsiasi trofeo possibile, immaginabile.
Con la stessa voglia e umiltà di sempre
Dieci scudetti (nessuno come lui) e sei coccarde nazionali, un primato condiviso con Roberto Mancini, attuale commissario tecnico dell’Italia. Sette Supercoppe, altro record.
A fare i precisini anche un campionato di Serie B (vinto proprio con la Juve nonostante una forte penalizzazione), uno “scudetto” francese e una Supercoppa transalpina figlia dell’esperienza con il Paris Saint Germain. A livello di club gli è mancata soltanto la Champions (e la Supercoppa Europea), miglior portiere nel 1999, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2008, nel 2017 è stato il miglior giocatore in assoluto della Serie A.
Passato, presente e futuro
Un curriculum infinito, eppure a 45 anni Buffon è sempre pronto a mettersi in discussione, lottare per un obiettivo chiamato promozione con lo stesso entusiasmo e umiltà che l’hanno sempre contraddistinto. “Noi stiamo bene – continua – però è chiaro che le altre squadre con cui ci contenderemo l’ultima piazza per andare in A sono tutte attrezzate almeno quanto noi per poterci sperare. E come tutte le competizioni dove c’è grande equilibrio, il dettaglio farà la differenza”.
Inevitabile uno sguardo al futuro, perché quando hai 45 anni, la domanda più frequente non può essere quella legata al ritiro. “Come ogni al termine della stagione deciderò cosa fare in totale e serenità assieme alla società – conclude, a margine di un evento Puma – se mi sentirò ancora in forma e con la voglia di dedicare tutto me stesso al calcio, continuerò”. La risposta, allora, è già scontata, lo vedremo ancora difendere i pali della porta del suo Parma. Magari in Serie A.