Il tatoo di Spalletti sull’avambraccio sinistro per ricordarsi del primo scudetto, ha riacceso la speranza dei tifosi del Napoli.
Lo aveva fatto anche Pioli, proprio un’annata fa, sempre di questi periodi. Lo ha hanno anche Luciano Spalletti: un tatuaggio alquanto visibile sull’avambraccio sinistro, per non dimenticare mai il suo primo scudetto, il terzo del Napoli.
A rendere tutto virale, un un post pubblicato dal tatuatore Valentino Russo in cui si vede chiaramente l’allenatore di Certaldo mentre si fa incidere il logo del Napoli e, sotto, lo scudetto col numero 3, sempre sul braccio sinistro.
“Per tanti può essere scontato soprattutto per chi è in questo mondo… Per me essere partito dal nulla ed essere chiamato da Luciano Spalletti è stata una grande soddisfazione”. Valentino Russo si lascia andare ai propri sentimenti, rivelando un lato dell’attuale allenatore del Napoli, che non tutti hanno colto.
“Non perché si è tatuato attenzione – sempre in uno stralcio del post – Ma perché è il primo tatuaggio della sua vita, è un tatuaggio dedicato alla vittoria del Napoli dopo 33 anni, un evento che rimarrà per sempre indelebile. Ho conosciuto veramente una persona unica. Ha un’umiltà incredibile la sua ironia è inconfondibile“. Qualche romanticone ha visto in questo gesto, un colpo di teatro.
Nel mercato tutto è possibile, per carità, ma sarebbe il più grande finale a effetto della storia del calcio. Spalletti e De Laurentiis non sono mai stati così lontani: caratteri troppo forti per poter coesistere così a lungo.
Ma c’è chi al dietrofront ci sta pensando davvero. Un giocatore pronto a lasciare Napoli per il poco spazio ottenuto, che a quanto pare sarebbe disposto a rimanere nell’annata in cui gli azzurri saranno chiamati a difendere il titolo conquistato poche settimane fa.
“Voglio restare a Napoli e togliermi tante soddisfazioni, anche se ci sono tante cose da sistemare”. Così parlò Gianluca Gaetano, centrocampista classe 2000 del Napoli e della nazionale Under 21.
“Il gol al Maradona è stata una delle emozioni più belle che possono capitare. E’ stato straordinario. Come fanno a mancare le motivazioni con questi record da battere? Sono cose importanti anche per noi”.
Lo scugnizzo di Cimitile, dunque, torna sui suoi passi. E chissà che non rimanga davvero: nasce come trequartista, ma può essere schierato anche come mezzala o regista. Ha tecnica, tiro dalla distanza e inserimenti. Dicono di lui che ricordi Lorenzo Insigne, lui si ispira certamente a Marek Hamšík. Se anche Spalletti (e Dela) tornerà sui suoi passi? Questa è un’altra storia.