Clamoroso in Serie A, arriva il divorzio | Dirigenza sotto shock: ha deciso di lasciare la panchina
Il mercato di Serie A non è ancora decollato, ma non potrebbe essere altrimenti. Attenzione, però, ai colpi di scena in panchina.
Mourinho a parole, anzi coi gesti, uno su tutti quello al termine dell’ultima di campionato contro lo Spezia che ha confermato l’Europa League per la Roma, dovrebbe restare. Condizionale d’obbligo visto che lo Special One, non è un segreto, è tutt’altro che felice del comportamento di una società che non gli è stata mai vicina nelle sue battaglie stagionali.
Sarri anche dovrebbe restare alla Lazio. Anche lui, però, subito dopo la fine della stagione, ha chiesto garanzie a Lotito, soprattutto rinforzi visto una rosa poco profonda per la Champions League, dove il vice Immobile rappresenta un obbligo più che una necessità.
Anche Allegri dovrebbe restare. Altro condizionale, visto che neanche una settimana fa l’allenatore bianconero ha incontrato emissari arabi, pronti a ricoprirlo d’oro. La domanda sorge spontanea, e se dovessero tornare con un rilancio? La sensazione, ad oggi, è che Allegri resti nella Torino bianconera. Ad oggi.
Inzaghi e Pioli non si muovono. Il primo è stato praticamente sull’orlo dell’esonero ad aprile, ora gli si proporrà un’estensione contrattuale fino al 2025. L’altro è più che mai al centro del progetto rossonero, ora che non ci sono più Maldini e Massara.
Panchine salde. Ma…
Vicenzo Italiano della Fiorentina è stato sul punto di diventare l’allenatore di un Napoli che alla fine ha scelto Rudi Garcia per il post Spalletti. Gasp ha avuto dei tentennamenti, ma la crisetta del settimo anno è stata superata.
Un po’ come Juric, che nonostante un avvio di stagione tutt’altro che florido, basti pensare alla lite con Vagnati, alla fine continuerà a sedere sulla panca del Torino. Panchine sostanzialmente tutte occupate, più o meno salde. Quasi tutte.
Come si cambia
Sicuramente cambierà il Frosinone, che aspettava per metà giugno la risposta di Fabio Grosso, dopo il ritorno ufficiale in Serie A. Ebbene l’eroe dell’Italia campione del mondo del 2006 ha fatto sapere di non seguire i ciociari. Può diventare l’erede di Tudor al Marsiglia, anche se l’opzione principale resta la panchina della Samp, tra i cadetti.
Si conclude così l’esperienza di Fabio Grosso a Frosinone dopo due stagioni e mezza. Per il successore di Alessandro Nesta 88 partite, 42 vittorie, 24 pareggi e 20 sconfitte in gialloblù. Ma che allenerà il Frosinone? Stirpe, un po’ come Dela, cerca un allenatore da 4-3-3 come sistema di gioco base: attualmente i nomi più gettonati sono Eusebio Di Francesco (un nome caldo) Fabio Pecchia, Roberto D’Aversa o la soluzione Davide Nicola.