Colpo a parametro zero: Jordi Alba in Serie A? Il telefono è bollente
Che sia un addio o un arrivederci, conta poco. Jordi Alba non giocherà a Barcelona. Tanti indizi lo portano in Italia.
“Non è un addio ma un arrivederci”. Ha iniziato così il suo discorso di “despedida” Jordi Alba, uno dei senatori del Barcelona, che lascia di fatto quella che è stata casa sua per tanto tempo e altrettanti trofei.
“H18TORIC”. Questo il titolo a effetto nel giorno dell’”homenaje” per il 34enne di L’Hospitalet de Llobrega, avvenuto all’Auditori 1899, una serata voluta fortemente dal club catalano per omaggiare una delle leggende del Barcelona, il miglior terzino sinistro della storia Culé.
Uno della Masìa, un campione fatto in casa anche se a sedici anni, viene mandato in prestito al Cornellà, come trequartista. Il Valencia è il primo a notarlo e a diciotto anni, lo prende. Inizialmente gioca nel Valencia B, aiutandolo però a uno storica promozione in Segunda División B. Parentesi in prestito Gimnàstic di Tarragona, poi il ritorno al Mestalla.
Tre anni di crescita clamorosa perché Jordi Alba capisce di essere un top player non come trequartista, ma come esterno, alto o basso fa lo stesso. Il richiamo di casa, però, è troppo forte per non esser ascoltato.
Casa dolce casa
Jordi Alba torna a Barcellona nel 2012, nonostante un forte interesse del Real Madrid: bastano 12 milioni di euro per convincere il catalano. Clausola di rescissione fissata per la cifra di 90 milioni di euro, ma nessuno la sfrutterà mai.
Vince subito il suo primo “scudetto”. Il primo di una lunga serie. Con la Supercoppa di Spagna a seguire. Più forte degli infortuni Jordi Alba, come quello che lo tiene fuori per mesi e mesi. Ma quando torna, a dicembre 2013, è più forte di prima. Il rinnovo nel 2015 è scontato, prima del tempo: la clausola rescissoria schizza a 150 milioni di euro, tanto per capire di che razza di giocatore si sta parlando.
19 trofei in 11 anni
Jordi Alba è uno degli eroi azulgrana del 2014-2015, quelli del triplete: conquista il suo secondo campionato spagnolo, vince la sua prima Coppa del Re, è titolare, ovviamente nella finale vinta (3-1) contro la Juventus di Max Allegri. Undici anni e 19 trofei, questa la splendida sintesi della sua esperienza al Barça.
Passato e presente si conoscono. Il futuro potrebbe essere in Italia, un po’ come accaduto per un altro super terzino azulgrana, Dani Alves. Inter, Juventus e Roma hanno già chiesto informazioni e ci stanno pensando pensano concretamente.