Colpo di scena: Thomas Muller via dal Bayern Monaco | Ecco la sua prossima squadra
Tuchel potrebbe essere un po’ come Spalletti per Totti: paragone calzante perché Thoma Mueller non è mai stato così lontano dal Bayern.
Correva l’anno 2000. Il Bayern, sempre a caccia di talentino per il suo preziosissimo settore giovanile, aveva mandato in giro un po’ di scout per cercare prospetti di campioncini in erba capaci di crescere nello sconfinato serbatoio di uno dei club più importanti al mondo.
Scovarono un giovanissimo Thomas Mueller nel Pähl, club satellite del Bayern, situato nella enorme land di Monaco di Baviera, venne subito inserito nella rosa della formazione D-Jugend, crebbe bruciando le tappe e con la A-Jugend diventò vice Tojaeger tedesco, con 18 reti in 26 partite, senza essere proprio un centravanti.
La promozione nella seconda squadra del Bayern fu scontata, a furor di popolo tecnico: neanche quattro partite impiegò per segnare. Debuttò da professionista nella terza divisione teutonica, debutto con gol (decisivo) tanto per non perdere mai il vizio di buttarla dentro.
Altrettanto scontato il suo salto in Bundesliga, sostituì un certo Miro Klose, debuttando in quella stagione anche in Champions. Nel 2009 il suo primo contratto da professionista: conquistò a suon di super prestazioni un posto che nessuno gli tolse più, almeno prima dell’arrivo di Tuchel.
Mai nessuno come lui
Quattordici anni di Bayern: 11 Meisterschale (record in Germania), otto coppe di Germania, altrettante Supercoppe, due Champions e altrettante Supercoppe europee, senza dimenticare i due Mondiali per club. E il Mondiale con la Nationalmannschaft in Brasile.
Miglior assistman della storia del campionato tedesco (21 in una stagione, come Kevin De Bruyne), tedesco con più gol in Champions, nessuno ha una bacheca con 32 trofei all’attivo. Ma soprattutto nessuno ha ricoperto più ruoli come Thomas Mueller. “Ho giocato in così tante posizioni che non riesco a isolarne una. Sono un laterale, un trequartista, una punta pura? No, sono uno che fa tutto nel settore offensivo”. Una frase diventata manifesto per tutti coloro che vogliono diventare i numeri uno.
Un clamoroso addio
C’è chi lo ha paragonato addirittura a Gerd Müller per la capacità di risolvere improvvisamente le partite, lo stesso Müller si è attribuito il soprannome di “Raumdeuter”, traducibile come “colui che interpreta gli spazi”. Sa far tutto, dove lo metti sta. Uno dei giocatori più completi della storia del calcio, non solo tedesco.
Eppure Tuchel non lo vede, lo relega sovente in panchina, nonostante in fondo Mueller abbia solo 34 anni e nessuna intenzione di smettere. Ma neanche di continuare così. Secondo Sport Bild, il tuttocampista tedesco starebbe pensando a un clamoroso addio. Già due le offerte: Stati Uniti e Arabia. Ne arriveranno altre, a meno che Tuchel non decida che è il caso di rimetterlo nel suo habitat naturale: in campo.