C’è chi lo paragona al caso Juve, anche se le modalità sembrano diverse. Ma si potrebbe arriva allo stesso fine: una pesante penalizzazione in Premier.
Prima o poi qualcosa doveva accadere, perché al di là della bellezza della Premier, della sua tradizione, stadi sempre pieno e niente più hooligans, il fenomeno degli acquisti fuori mercato è dilagante.
Ok, la Premier vanta dei diritti tv da urlo, con una spartizione importante per tutte le squadre del campionato di sua maestà.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Al di là dell’aurea di ricchezza che accompagna la Premier, si stanno muovendo una cifra impressionante di soldi.
Il caso Chelsea è quello più visibile: circa 600 milioni di euro spesi (in certi casi sperperati guardando la classifica dei Blues) fanno scattare la molla in primis a coloro che fanno della cultura del sospetto uno stile di vita, muovendo però anche la magistratura.
La Premier League ha deferito il Manchester City, accusandolo di numerose violazioni delle regole finanziarie inglesi: le stagioni incriminate sarebbero addirittura dalla stagionel 2009-10 a quella relativa al 2017-18. Accuse pesanti, ma la Football Association ha intenzione di andare fino in fondo alla questione per fare luce su eventuali violazioni dei Citizens, che comporterebbe una pesante penalizzazioni, oltre che una super multa, come rivela l’autorevole Times, secondo cui sarebbe già stata nominato una commissione indipendente con la F.A. per ulteriori indagini.
Le regole violate includerebbero quelle che danno “una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club, in particolare per quanto riguarda le sue entrate, comprese le entrate di sponsorizzazione – si legge sul Times – le sue parti correlate e i suoi costi operativi”.
Un attacco frontale al Manchester City e, soprattutto, a Manṣūr bin Zāyed Āl Nahyān, proprietario del Manchester City, anche se il presidente è Khaldun al-Mubarak. Tanti i presunti illeciti, fra questi anche anche oneri relativi al pagamento finanziario all’allenatore del City, che a quei tempi era Roberto Mancini, ora commissario tecnico della Nazionale, così come il pagamento dei giocatore tra il 2010-11 e il 2015-16.
Il Times menziona anche le spese relative al fair play finanziario, alla redditività e alla sostenibilità. Insomma, una bel grattacapo per il Manchester City, che già a che fare in campo con il super Arsenal. Ora lo aspetta una partita dove rischia davvero grosso.