Dalle stelle alle stalle. Dall’entusiasmo per dei test tanti positivi quanto illusori al disastro del primo Gran Premio, il passo è breve.
La Ferrari doveva essere l’anti Red Bull, Charles l’anti Max. A fine Bahrain uno si è ritirato, l’altro ha stravinto senza praticamente essere mai stato inquadrato, a cui è bastato un solo stint (il primo), prima di andare in gestione (gomme). Si è alzato un polverone sulla prima prova della scuderia di Maranello.
“Non eravamo veloci in gara, non avevamo la performance per competere. Siamo troppo lontani dalla Red Bull”. Le parole di Charles a fine gara rimbombano ancora nel mondo del Circus, indicano un qualcosa che nessuno poteva presagire alla vigilia del Mondiale 2023. Ma fanno ancora più impressione queste”.
“Loro evidentemente hanno trovato qualcosa di particolare, perché non si è mai visto un andamento simile. In qualifica siamo tutti vicini, poi in gara spesso sono un secondo più veloci di noi. Davvero di un’altra categoria”.
Così ci si avvia al secondo Gran Premio (del 19 marzo) di una stagione che potrebbe essere già segnata. Vero è che la pista di Jedda ha caratteristiche completamente differenti da quella del Sakhir, ma la differenza vista in Bahrain è troppa pensare a un qualcosa di diverso da ciò che è stato. Anche perché non arrivano buone notizie da Maranello.
Vasseur, il nuovo Team Principal, l’erede di Mattia Binotto, ha parlato apertamente di un problema di affidabilità, ma Leclerc già prima della gara è stato costretto a cambiare centralina e batteria. Il ritiro, a causa di un cablaggio che ha mandato in tilt le centraline della sua SF-23 non è stata la notizia peggiore.
“Le prestazioni non ci sono”. Le parole di Leclerc sono un’altra mazzata per i tifosi della Ferrari. E non si può neanche puntare sul fatto che la SF-23 sia veloce sul dritto e sul giro secco, perché di contro è lenta in curva, non ha un passo gara minimamente paragonabile alla Red Bull, oltretutto nemmeno affidabile.
Da Maranello, nel frattempo, è stata aperta un’indagine da Vasseur per capire cosa ha causato il guasto che ha costretto Charles Leclerc al ritiro: per qualcuno ci sarebbe perfino un inquietante sospetto che si sia trattato di un banalissimo errore umano. Non solo.
Se la Ferrari non dovesse essere in grado di risolvere il problema centralina, quindi montandone una nuova, andrebbe in penalità in Arabia Saudita: dieci posizioni i meno in griglia. E nel caso in cui si cambiasse anche la batteria, Leclerc si ritroverebbe con il rischio di una penalizzazione futura in caso di altra sostituzione. Un disastro che nessuno poteva immaginare.