“Cristiano Ronaldo in carcere”: scandalo in Arabia Saudita | Tutto per colpa della partita
Danno e beffa. Se Cristiano Ronaldo pensava di ritrovare pace e gol nell’esperienza araba, si sbagliava di grosso. Il rischio di un altro flop è dietro l’angolo.
Da lepre a cacciatore. Da primo della classe a inseguitore di un Al’Ittihad che rischia seriamente di vincere un campionato nel quale l’Al-Nassr ci credeva tantissimo dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo.
Le avvisaglie che qualcosa non stava andando per il verso giusto non solo con il sorpasso dell’attuale capolista ma anche la precoce uscita di scena in Supercoppa. La crisi è esplosa dopo l’esonero di Rudi Garcia. Ma a quanto pare si sta andando di male in peggio.
Un punto in due partite, questo il ruolino di marcia di una squadra che sembra non averne proprio per ricucire lo strappo con l’Al-Ittihad. Dopo lo scialbo 0-0 in casa dell’Al Feiha, è arrivata una sconfitta doppiamente pesante.
Due, come le reti (di Ighalo, in Italia con l’Udinese) grazie alle quale l’Al Hilal si è imposto nel sentitissimo derby contro l’Al-Nassr. Cristiano Ronaldo è rimasto a bocca asciutta, ma ora rischia qualcosa di più di una semplice sconfitta che pregiudica enormemente la corsa al titolo della sua squadra.
Dal giallo certo al rosso probabile
Cristiano Ronaldo ne ha combinate di tutti i colori nel derby. Tutto tranne che segnare. In apertura di ripresa, il primo gesto da nervi scoperti: dopo subito un anticipo da Cuellar, Cristiano Ronaldo si è letteralmente aggrappato al collo del giocatore dell’Al-Hilal, facendolo crollare a terra. Fortuna vuole che il direttore di gara gli ha mostrato soltanto il cartellino giallo. Ma quello rosso potrebbe comunque arrivare.
Non contento di un fallo di frustrazione inutile, Cristiano Ronaldo ha pensato bene di rispondere ai reiterati cori del tifosi dell’Al Hilal, che inneggiavano a Messi, mettendosi le mani sulle sue parti intime e guardandoli. Un gesto che nel mondo occidentale è brutto, bruttissimo, per carità, ma non comporta nessun arresto. In Arabia Saudita non è così.
Una condotta criminale
“Non seguo lo sport. Il pubblico di Al Hilal ha provocato Cristiano, che non sapeva come rispondere. La condotta di Cristiano è un crimine”. Nouf bin Ahmed, avvocato e professoressa all’Università di Ginevra, advisor e accreditata presso i centri della Commissione delle Nazioni Unite sul diritto del commercio internazionale, non l’ha presa affatto bene.
Ha annunciato, su Twitter, che presenterà una petizione al Ministero pubblico dell’Arabia Saudita per l’arresto e l’espulsione di Cristiano Ronaldo: “Non seguo lo sport. Il pubblico di Al Hilal ha provocato Cristiano, che non sapeva come rispondere – scrive sul suo account – ma la sua condotta è un crimine. Un atto pubblicamente indecente, che è uno dei reati punibili con l’arresto e la deportazione, se commesso da uno straniero”.