Decisione shock alla Continassa: Angel Di Maria | Spogliatoio in lacrime
La sconfitta di Empoli passa in secondo piano, è quel -10 che cambia classifica e strategie di mercato della Juventus.
Come la peggiore delle mazzate, è arrivata poco prima di scendere in campo. Il Procuratore Federale aveva chiesto 11 punti di penalizzazione. La Corte ha ne ha sentenziati dieci. In un amen cambia la classifica, prima ancora di scendere in campo.
I 69 punti conquistati dalla squadra di Max Allegri si abbassano a 59, il secondo posto diventa settimo, ci sarebbe ancora margine per rientrare nella corsa Champions League, in fondo il Milan (ora quarto) è a 64, ma l’umore è sotto gli scarpini.
Una Juve svuotata crolla a Empoli, contro una avversaria già peraltro salva, che non aveva più nulla da chiedere al campionato se non un exploit. Eccolo: Caputo su rigore, Luperto e ancora Caputo. Chiesa torna al gol dopo una vita, ma Piccoli nel finale firma un trionfale 4-1.
“Una situazione strana, la sentenza è arrivata dieci minuti prima della partita“. E’ l’amara constatazione di Max Allegri dopo il tracollo del Castellani: “Racchiudere una stagione in una serata come questa è riduttivo – ammette – non era facile e non lo sarà. Il crollo mentale è normale dopo una stagione surreale. Ammesso che sia finita qui”.
Si riparte da qui
C’è ancora un altro filone di inchieste, chissà cosa arriverà ancora. Allegri per il momento l’ha detto chiaro e tondo: “abbandonare ora sarebbe da vigliacchi”. Anche il Chief Football Officer bianconero, Francesco Calvo, dopo il preannuncio di un duro comunicato, ha confermato che il futuro della Juve è con Max Allegri, che c’è l’esigenza di avere un direttore sportivo (Giuntoli il prescelto) e che Dusan Vlahovic non è in vendita.
Si ripartirà inevitabilmente da quei giovani lanciati proprio da Max Allegri, unica nota lieta di una stagione terrificante: Miretti, Fagioli, Soulé, Illing Junior, Barbieri. Probabilmente anche da Chiesa, ammesso che sia rimessa al centro del villaggio. E poi?
Addii illustri
Allegri è stato chiaro dopo Empoli-Juve: “dipende da dove giocheremo l’anno prossimo”. Attualmente la Juventus è fuori dalle coppe europee e visto l’andazzo difficile immaginare che recupererà terreno visto che nel prossimo turno c’è il Milan. Ma senza Europa, logico pensare ad addii illustri. Il primo potrebbe essere Rabiot, d’altronde è reduce dalla sua migliore stagione in bianconero, ha troppo mercato e troppa voglia di confrontarsi ancora con la Champions League. Il secondo nome è quello del Fideo.
Prima ancora della penalizzazione di quei dieci punti, il rinnovo di Angel Di Maria era in stand by. Dopo questa mazzata difficile che la Juve abbia la forza per trattenerlo, anche perché l’argentino rischia di non essere chiamato da Scaloni per la Coppa America, da campione del mondo. Ecco quindi lo scenario più probabile: si andrà a scadenza (30 giugno), il resto verrà da sé.