Separati in casa. L’avventura di Antonio Conte al Tottenham potrebbe finire prima del tempo.
L’eliminazione per mano del Milan e una situazione non proprio idilliaca di classifica hanno fatto precipitare un rapporto mai nato fra il Tottenham e Antonio Conte.
Le parti si sono trovate senza mai realmente capirsi. Il club londinese era convinto di poter lottare per il titolo, grazie a una campagna acquisti mirata e l’arrivo proprio di colui che ha interrotto il dominio assoluto della Juve in Serie A, nove volte campione di fila, anche grazie ad Antonio Conte.
Ma sin dal suo insediamento all’ex White Hart Lane, il 53enne leccese aveva riportato tutti sulla terra, esprimendo i suoi forti dubbi su una rosa non competitivi, ma andando di fatto contro la visione dei londinesi.
In effetti il Tottenham non è mai stato all’altezza di Arsenal e Manchester City. E anche tutt’ora è sì quarto, ma a diciotto punti dalla capolista Arsenal, con quattro punti di vantaggio su quel Newcastle che ha due partite in meno degli Spurs, sei su un Liverpool con una gara da recuperare rispetto al Tottenham.
Oltre i numeri che diranno pure tanto ma non tutto, è il rapporto fra dirigenza ed allenatore ad aver latitato, in pratica, sin dal principio. Parti sempre distanti. Ora, dopo l’eliminazione agli ottavi di Champions contro il Milan, si è scatenato un autentico polverone.
Chris Sutton, storico attaccante inglese (campione di Premier ai tempi del Blackburn e primatista di presenze con il Norwich nelle competizioni europee), ora commentatore televisivo, ci è andato giù pesante, prendendosela proprio con Antonio Conte.
“È meglio per tutti che se ne vada ora – tuona Sutton, aggiungendo – Antonio Conte ha bisogno di impegnarsi in un modo o nell’altro e se dice che è qui felice di firmare per un altro anno o due, allora il Tottenham può andare avanti ma non sembra che lo farà. Pertanto, se il Tottenham vuole migliorare, deve cambiare ora“.
Anche Sutton guarda i numeri: per il quindicesimo anno di fila, il Tottenham non alzerà un trofeo e la lotta al quarto posto è un palliativo. “Ero allo stadio con il Milan – continua il commentatore inglese – la prestazione del Tottenham è stata davvero insipida, ora hanno ancora la possibilità di arrivare quarti ma in questa stagione sono stati una grande delusione. Non ci sono idee per un progetto, il clima è ostile: è meglio per tutti che vada via subito”. Il contratto di Antonio Conte scadrà il 30 giugno. Chissà se arriverà a quella data.