Dietro una grande squadra, c’è sempre una grande società. Potrebbe bastare questa massima a spiegare il curioso caso del Paris Germain: la squadra dei sogni che non ha vinto ancora la Champions League.
Il mercato appena terminato ha visto il club parigino combinarne un po’ di tutti i colori. Primo fra tutti l’affair Milan Skrniar. Un giocatore cercato questa estate, quasi preso ma poi mollato. Voluto con un blitz invernale, senza chiudere la trattativa.
Il centrale dell’Inter era convinto che ci sarebbe stato il rilancio per passare subito alle dipendenze di Galtier, altrimenti non si piega la candida ammissione di quel “ho firmato un pre-contratto (lecito, per carità) con il Paris Saint Germain”.
Skrniar ha aspettato un rilancio che non c’è stato. E ora chiuderà la stagione all’Inter con gli occhi di mezzo mondo addosso e le preoccupazioni di Simone Inzaghi alla prima prestazione non all’altezza della situazione.
Ma quello di Skrniar non è stato né l’unico caso di mossa completamente sbagliata, almeno nei tempi, ma neanche il peggiore. Il club parigino, infatti, ne ha combinata un’altra. Che gli ha procurato danni economici, perdita di un giocatore e valanghe di critiche da parte dei media francesi, ma anche internazionale.
Quello del mancato arrivo di Hakim Ziyech, su cui c’era il Milan e almeno una decina di squadre sul talentuoso nazionale marocchino, è stata una vicenda nella quale sì il principale responsabile è il Chelsea, ma il PSG ha affrontato questa situazione brancolando un po’ nel buio. O meglio senza nessun piano B.
Ha forzato senza paracadute il riscatto di Herrera, ora a tutti gli effetti un giocatore (nuovamente) dell’Athletic Bilbao, convinta di avere in mano Ziyech, una totale illusione. Già perché il PSG non aveva fatto i conti con il Chelsea. Che prima tentenna, poi accetta, poi sbaglia il primo contratto, ne rimanda un altro corretto ma con un allegato errato. Morale della favola tutto l’incartamento arriva alle 23.03 in lega. Per tre minuti è saltato tutto. Oltre il danno, chiaramente la beffa.
La commissione legale della LFP, la lega calcio francese, ha respinto infatti il ricorso del PSG per l’arrivo in prestito dell’attaccante marocchino, classe 1993 con passaporto olandese, proprio a causa dell’invio tardivo della documentazione da parte del Chelsea, pur sempre proprietario del cartellino.
Ma perché queste cose non si potevano fare prima? Perché forzare l’Athletic Bilbao a riscattare Ander Herrera se non hai la certezza dell’alternativa? Perché cedere così, all’improvviso, Keylor Navas al Nottigham Forrest, quando questa estate era stata rifiutata un’offerta del Napoli (e non solo) più alta? Perché? Perché dietro una grande squadra c’è sempre una grande società. E in questo momento il PSG è una squadra perché non ha una grande società alle spalle.