Sessantatré tornei vinti, ventidue sono Grand Slam che attualmente rappresentano un record nel tennis. Ma c’è un numero che fa quasi più scalpore nella leggendaria carriera di Rafa Nadal.
Il mancino spagnolo è al ventitreesimo infortunio (brutto), un dato spaventoso. Che da un lato che evidenzia l’immane sforzo del maiorquino per il suo gioco inimitabile, dall’altro un calvario che potrebbe anticiparne il ritiro.
Tutto cominciò nel 2003, con la lesione alla spalla: niente Roland Garros, la stessa nel quale è ricascato quest’anno. L’anno dopo problemi gravi allo scafoide, adiòs ai Giochi Olimpici di Atene.
Forte tendinite al quadricipite nel 2006, problemi al gluteo sinistro nel 1007, micro-rottura agli addominali durante gli Open 2009 degli Stati Uniti. Altro crack nel 2010, stavolta ai quadricipiti sempre durante gli Australian Open. Nel 2011 tre mesi di stop, causa artrite traumatica.
Sempre nello stesso anno noie alla tibia negli Open d’Australia, in una delle sue grandi battaglie con Roger Fededer. L’anno dopo, una rottura parziale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, out sette mesi. Nel 2014 altro lungo stop per problemi al polso. Nel 2017 nuovo infortunio al ginocchio destro. Nel 2018 una combo: lesione del psoas iliaco e altra lesione agli addominali. Che ritornano a tormentare il campione spagnolo anche nel 2019.
Nel frattempo infiammazione al polso sinistro, problemi al costato, fino a una nuova rottura addominale sia a Wimbledon sia agli US Open. L’ultimo infortunio di Nadal in questi Australian Open gli è costata l’eliminazione al secondo turno, in tre set, contro MacKenzie McDonald, con tanto di lacrime versate dalla moglie Xisca, che hanno fatto il giro del mondo.
Nadal è stato sottoposto a una risonanza magnetica dopo il kappaò di Melbourne, altra mazzata per lo spagnolo: l’infortunio, l’ennesimo, non è di poco conto.
Ufficializzata, infatti, una lesione di secondo grado al muscolo ileopsoas della gamba sinistra: i tempi stimati per il recupero è dalle sei alle otto settimane, senza contare quanto il suo corpo martoriato dagli infortuni possa rispettare questa tabella di marcia.
In tutti i modi, nelle migliori aspettative, Nadal starà fuori circa due mesi da qualsiasi impianto tennistico: salterà i tornei di febbraio, probabilmente anche gli importanti Masters 1000 di Indian Wells e Miami, facendo appena in tempo per la stagione sulla terra rossa, suo personalissima terra di caccia. Ma tornerà? L’ennesimo infortunio del maestro di Manacor, 36 anni, pone dubbi sulla continuazione di una carriera da urlo. In tutti i sensi: belli e brutti.