La questione Juve (doppia) rischia di far passare in secondo piano il più grande inchiesta europea, in attesa di sentenza.
Aspettando le motivazioni della Corte Federale che hanno portato alla penalizzazione di dieci punti della Juventus, da scontare in questo campionato, per capire soprattutto se la Signora tornerà nuovamente dal Collegio di Garanzia del CONI, c’è un altro filone di indagini da seguire.
Sì perché, ammesso e non concesso, che sia conclusa la vicenda legata al caso plus-valenze, c’è in ballo ancora la questione stipendi, per cui otto dirigenti della precedente governance bianconera (tranne Pavel Nedved) sono stati deferiti, e non c’è stato nessun patteggiamento.
Potrebbero arrivare altri punti di penalizzazione, chissà. Senza dimenticare che a Nyon, Aleksander Ceferin si è fatto mandare tutti gli incartamenti dell’inchiesta sulle plus valenze e sugli stipendi, svolgendo un’indagine autonoma, parallela a quella italiana. E, secondo Gazzetta dello Sport, sarebbero vicini ad arrivare a conclusioni. Che, se confermeranno la violazione dei principi di sportività e alterato i conti bianconeri in ottica Fair play finanziario, porterebbero altri guai alla Juve. Non solo.
La Juve ha stretto un accordo con l’UEFA sul settlement agreement, pagando una multa forfettaria: 3,5 milioni e non diciannove: ma se questo accordo fosse basato su dichiarazioni contabili false, per la Signora sarebbe un problema non di poco conto, anche perché sullo sfondo ecco la grande inchiesta che tutti stiamo aspettando.
La Juventus infatti è una delle società “ribelli” per l’UEFA, insieme a Barcelona e Real Madrid. Florentino Perez ha vinto sul suo terreno con la sentenza di Madrid, ma ora arriverà quella definitiva, direttamente della Corte dell’Unione Europea.
Don Florentino, per il momento, non ha nulla da nascondere a differenza di Barcelona e Juventus. Laporta, che in Spagna deve risolvere ancora il “caso-Negreira” ha già incontrato Ceferin, come conferma ancora Gazzetta dello Sport, aprendo una sorta di dialogo. La nuova dirigenza bianconera ancora no.
Ceferin si aspettava ben altra strategia da parte della nuova dirigenza bianconera. Pensava che con l’autodistruzione del grande nemico, il “traditore” Andrea Agnelli, la Juventus avrebbe ammorbidito la sua posizione sulla Superlega. Ma attualmente la Signora non ha fatto nulla in tal senso.
Situazione molto borderline in quanto se i giudici UE dovessero confermare la visione della UEFA, ossia che un’altra competizione continentale sarebbe incompatibile con quelle attuali, Ceferin non userebbero il fioretto per i “rivoltosi”, ma andrebbe direttamente la spada. Che, nel caso della Juventus potrebbe significare almeno uno, se non due, anni di esclusione dalle coppe europee, con tutto ciò che ne consegue.