Secondo Clarke, in sostanza, se è vero che dichiararsi gay nel mondo del calcio è una vera missione, farlo insieme a tanti altri che condividono quella situazione è sicuramente meno traumatico. Curioso il fatto che l’idea sia comunque venuta proprio a lui, che appena un anno prima aveva scoraggiato i giocatori gay ad uscire allo scoperto con dei coming out pubblici!
Eppure il presidente della FA deve aver cambiato idea, perché al Financial Times ha dichiarato: «Lancio il messaggio: se alcuni giocatori professionisti vogliono fare coming out, perché non farlo tutti insieme? Così uno non dovrà fare coming out da solo. La Premier League, la Football League e la FA potrebbero farlo a inizio stagione».
L’idea di Clarke è stata accolta piuttosto positivamente dall’opinione pubblica, anche se in molti hanno fatto notare la difficoltà di riuscire in una tale iniziativa: fare coming out in fondo non è affatto cosa facile, e per quanto farlo insieme ad altri possa risultare meno difficile, rimane comunque la difficoltà di riuscire a “sincronizzare” le esigenze di ciascuno con quelle di un gruppo molto più esteso.
Matteo D’Apolito