In Sudamerica è un’istituzione, soprattutto dopo ciò ha fatto con il River Plate. Per Marcelo Gallardo si spalancano le porte europee.
C’era da aspettarsela la sua carriera da allenatore, ripensando a quando Marcelo Gallardo dava spettacolo in campo. Centrocampista offensivo rapido e veloce, con un’intelligenza calcistica fuori dal comune: sempre a testa alta, sempre a trovare linee di passaggio, sempre a trovare un modo per segnare: se in proprio o a disposizione di qualcun altro, non faceva differenza.
Le caratteristiche con cui Marcelo Gallardo si è saputo ritagliare uno spazio da protagonista nel football internazionale si sono viste sin da subito, dalle giovanili trascorse con quel River Plate con cui fa incetta di trofei, tutti da protagonista.
Cinque campionati, la Copa Libertadores del 1996 e la Supercoppa Sudamericana dell’anno successivo. Poi l’inevitabile voglia di confrontarsi con il calcio europeo. Una sfida stravinta. Marcelo Gallardo vola in Francia: al Monaco vince campionato e Supercoppa nel 2000 e la Coppa di Lega 2003. Passa al Paris Saint-Germain (che non era certo quello zeppo di fenomeno degli ultimi anni) e si toglie lo sfizio di alzare un’altra Coppa di Lega nel 2008.
Esperienza negli Stati Uniti, dove conquista un altro trofeo, la coppa nazionale con il D.C. United, quindi il ritorno a casa, in quel River Plate che non rappresenta la fine della carriera da giocatore, avvenuta in Uruguay, tra le file del Nacional, dove naturalmente non poteva non alzare qualche trofeo, lo “scudetto” del 2011.
Il 2011 è un anno spartiacque per Gallardo, diventa subito allenatore di quel Nacional che continua a dominare in terra uruguagia. Il passaggio al River Plate è d’obbligo. Molto più che un passaggio.
Dal 2014 ad oggi il River Plate ha dettato legge un po’ ovunque visti i 14 titoli in nove stagioni, tra cui comprese due Coppe Libertadores: mai nessuno come lui. Ora un nuova insaziabile voglia lo pervade: confrontarsi anche da tecnico con il calcio europeo.
Marcelo Gallardo è uno dei papabili allenatori che Aurelio De Laurentiis sta facendo partecipare al suo casting, insieme a Nagelsmann e Gasperini, senza dimenticare Vincenzo Italiano, l’allenatore della Fiorentina che gode di un’infinita stima (reciproca) da parte di Dela.
Ma Gallardo potrebbe ripercorrere lo stesso tragitto fatto da giocatore, quindi volare in Francia. Dove? Una panchina diventata improvvisamente libera è quella dell’Olympique Marsiglia visto che, nonostante un più che onorevole terzo posto, Tudor ha deciso di rompere con i francesi. Secondo footmercato, l’affare si può fare. A meno che Dela non s’inventi il colpo di teatro… ops di mercato.