Un innocente in mezzo a tanti colpevoli. Neymar ha visto naufragare i sogni di gloria del Paris Saint Germain in Champions League. E chissà se giocherà ancora con quella maglia nella prossima corsa all’Europa che conta.
Galeotto il brutto infortunio, divenuto virale sui social, avvenuto lo scorso 19 febbraio, in occasione della sfida casalinga del Paris Saint Germain contro il Lille.
“Neymar ha avuto diversi episodi di instabilità alla caviglia destra negli ultimi anni. Lo staff medico ha consigliato un’operazione ai legamenti, per evitare un grosso rischio di ricadute. Recupero stimato in 3-4 mesi“.
Quel comunicato ufficiale dei parigini ha scritto indirettamente la parola fine sull’esperienza stagione di O’Ney. Lui, colpe per la prematura uscita di Champions League contro il Bayern, senza peraltro segnare nemmeno un gol, non ne ha. Eppure potrebbe pagare le conseguenze del fallimento di Galtier.
Già, l’allenatore dei parigini è rimasto al suo posto dopo il 3-1 nello scontro diretto contro il Lens, che di fatto ha spalancato le porte a un nuovo titolo dei parigini nella Ligue 1. Ma l’esperienza di Galtier è a tempo determinato. Fino a giugno. Poi l’emiro Nasser Al-Khelaïfi, insieme al fido Campos, metteranno in atto l’ennesima rivoluzione.
Non rivedremo più il tridente delle meraviglie Messi-Mbappé-Neymar. Questa l’unica certezza. L’indiziato numero uno a lasciare la Tour Eiffel è il campione argentino, in scadenza di contratto, che vola verso il ritorno al Barcelona, anche se l’opzione statunitense è un sogno di David Beckham, uno del board dell’Inter Miami, e non solo.
Mbappé ha voglia di vincere ed è stanco di uscire prima del tempo in Champions League. Per sua stessa ammissione e “fine stagione vedremo”. Ha un altro anno di contratto, ma l’ipotesi di un ritorno di fiamma, stavolta corrisposto, con il Real Madrid non è da escludere a priori.
E poi c’è Neymar, “Qui mi sento a casa”. La nostalgia, chissà quanto canaglia, per il momento è una possibilità, più o meno dilatata nel tempo: Messin ha scelto il Brasile per il suo recupero post-operatorio. E proprio dalla terrà tanto cara a Pelé, di cui ha ereditato quel nickname, O’Ney ha chiaro il suo futuro.
“Un giorno tornerò al Santos – dice il fuoriclasse brasiliano, a margine del match di Copa Sudamericana Santos e Audax Italiano, terminato 0-0 – è così bello esserci dopo 10 anni. Purtroppo c’è stato un pareggio, volevo una vittoria: il Santos mi ha dato tutto, ha aperto le porte a me e alla mia famiglia”.