E’ stato un goleador in qualsiasi campionato abbia partecipato: dall’Italia alla Spagna, passando per l’Inghilterra.
In Italia ha calcato i campi della Serie A in due esperienze ben distinte: prima con la Juventus, poi con Napoli e Udinese, lasciando sempre un buon ricordo, sia per il suo olfatto realizzativo sia per il suo carattere, sorridente e sempre disponibile.
Due scudetti, altrettante coccarde tricolore e due Supercoppe hanno aumentato il suo ricco palmares made in Italy, figlio di esperienze incredibili in tutta Europa.
In Spagna si è fregiato della medaglia d’oro al merito sportivo, in Inghilterra ha contribuito a scrivere una pagina indimenticabile del Tottenham.
In Europa ha vinto praticamente tutto: il Mondiale in Sudafrica nel 2010, l’Europeo disputato due anni dopo in Polonia e Ucraina. Perfino una Europa League. Peccato per la Champions League.
Fernando Llorente dice stop, appende le scarpette al chiodo a 38 anni. La conferma, come spesso accade di questi tempi, oramai una moda, arriva prima sui social. In Spagna Twitter va una bomba anche con l’avvento di Elon Musk. Poi le parole in una diretta tv: “Non ti vedremo più in campo? No, no. Ora ho tutto chiaro. Continuo a tenermi in forma giocando a padel”.
Soprannominato El Rey Leon” ai tempi dell’Athletic Bilbao, dove è letteralmente esploso, finendo sui taccuini di mezza Europa, il centravanti di Pamplona è stato un attaccante (d’area), coi fiocchi. Prima punta vecchio stampo, forte fisicamente, ma a tecnica di base non ne era affatto sprovvisto. Certo, il suo pezzo forte erano i colpi di testa, ma quanti assist per i suoi compagni di squadra.
In Italia lo porta alla Juve, uno di quei colpi a parametro zero che piacevano tanto alla Signora di quei tempi. E’ un biennio magico, Il Re Leone vince tutto due volte. Nel 2015 il ritorno in Spagna, al Siviglia, con il quale continua ad alzare trofei, primo fra tutti l’Europa League. Poi Inghilterra, Swansea ma soprattutto Torrenham: suo il gol (rocambolesco) che elimina il Manchester City portando gli Spurs in semi.
In Italia torna nel 2019, con la maglia del Napoli: nel giorno del debutto come tocca palla, manda in rete Mertens per il 2-0 alla Samp. Peccato che Gattuso, che nel frattempo era subentrato ad Ancelotti, non lo veda. Così a fine stagione passa all’Udinese, con la quale si toglie altre soddisfazioni. Nel 2021 il ritorno in Spagna, coi baschi dell’Eibar, la sua ultima squadra: adios Rey Leòn.