“Ho denunciato l’Inter”: scandalo dopo la Champions League | Le telecamere hanno ripreso tutto
La Beneamata trova un’altra portoghese sulla sua strada nell’Europa che conta, ma non si sono spenti ancora gli echi delle vicissitudini di Oporto.
Saranno le Aquile di Lisboa a incrociare i destini dell’Inter nei quarti di finale di Champions League, così ha deciso l’urna di Nyon. Nonostante fosse uscita la prima al Meazza, c’è stata l’inversione del sorteggio.
La squadra di Simone Inzaghi giocherà dunque al Da Luz l’andata dei quarti, in programma martedì 11 aprile. Ritorno a San Siro mercoledì 19. Kick off in entrambi gli incontri previsto alle ore 21.
Sulla carta poteva andare molto peggio all’Inter, che ha evitato derby (per ora) e incrocio con le altre italiane. Ma anche Real Madrid e Chelsea, Manchester City e Bayern: tutte nella parte alte del tabellone. Guai però a sottovalutare le Aquile di Lisboa, grande sorpresa di questa Champions. Non ha ancora mai perso, ha vinto il girone di PSG e Juve pareggiando contro i parigini ed estromettendo di fatto la squadra di Allegri, retrocessa in Europa League.
In caso di successo nel doppio confronto con i lusitani, allora sì che sarà sicuramente derby: stracittadina di Milano (nuovamente dopo la finale di Supercoppa) oppure il Napoli di Luciano Spalletti.
Danno e beffa
Nel frattempo, però, i nerazzurri non hanno nessuna intenzione di lasciare passare inosservato quanto accaduto a Oporto, nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Tanti i tifosi costretti a rimanere fuori dal Do Dragao, nonostante fossero muniti di biglietti, anche se alcuni di un settore diverso da quello riservato agli ospiti.
I portoghesi sono stati integerrimi, anche se quell’eccesso di zelo per l’Inter significa esser venuto meno ai patti, come ha ricordato prima Marotta pubblicamente. Poi il club di Zhang con una nota ufficiale.
La testimonianza
“Decisione unilaterale del Porto” – si legge nella nota -. “Chiediamo a UEFA di intervenire affinché si faccia luce su quanto accaduto e che situazioni di questo genere, in contrasto con i principi cardine di sportività, uguaglianza e inclusione, non si ripetano mai più”.
Sui social c’è stata una cassa di risonanza non indifferente all’accaduto, perché a quanto pare non solo molti tifosi dell’Inter sono rimasti fuori, alcuni hanno rischiato anche grosso nei disordini inevitabili scoppiati al di fuori dello stato portoghese. Un esempio su tutti: “Questo comunque è il ricordo che mi ha lasciato il cazzotto del poliziotto e che ancora avevo stamani sul petto” posta @FrancescaCphoto su Twitter: “Denunciate @Inter, la UEFA, che tanto parla di fair play e rispetto non può accettare tutto questo”.