Accuse pesanti da parte di un’ex bandiera e capitano di un club del campionato italiano. Finisce tutto in Tribunale.
Si parla spesso, quando si discute di calcio e dell’attuale situazione e contesto su cui ruota il Mondo del Pallone, della fine di un’era: quella delle bandiere. Capitani e simboli di una squadra di calcio che ormai sono passati di moda e sono via via scomparsi praticamente tutti.
Nell’estate in cui hanno fatto irruzione nel mercato internazionale calcistico gli arabi e i ricchi contratti offerti dai club sauditi a grandi campioni sul viale del tramonto, ma anche a calciatori nel pieno della maturità e giovani di belle speranze; ci sono stati vari tradimenti o cambi di casacca che nessuno si sarebbe mai immaginato.
E, così, mentre il Milan licenziava Paolo Maldini, simbolo vivente del milanismo in giro per il Mondo, e cedeva Sandro Tonali al Newcastle per circa 80 milioni di euro; l’Inter non rinnovava il contratto a Samir Handanovic e la Juventus comunicava a Leonardo Bonucci che non faceva più parte del progetto.
In questi mesi, inoltre, abbiamo assistito anche al ritiro di due leggende viventi, forse gli ultimi simboli di un calcio che non c’è più e che probabilmente non tornerà. Zlatan Ibrahimovic e Gianluigi Buffon hanno appeso gli scarpini al chiodo e hanno mandato in soffitta definitivamente lo sport di cui molti di noi si sono innamorati.
Leonardo Bonucci, anche se con la parentesi del suo passaggio al Milan nell’estate del 2017, era a tutti gli effetti l’ultima bandiera rimasta in Serie A. La Juventus, però, nonostante un contratto ancora di un anno, ad inizio luglio, gli ha comunicato che non faceva più parte del progetto. Il difensore, dopo una battaglia in cui ha cercato in tutti i modi di essere reintegrato in rosa, ha deciso a fine agosto di accettare la proposta dell’Union Berlino.
Dopo due settimane dal suo addio, Bonucci ha deciso di vuotare il sacco ed ha raccontato la sua verità a SportMediaset. Queste le sue parole: “Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore. E’ falso che a ottobre e a febbraio mi era stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Anzi, a fine maggio avevo dato la mia disponibilità per essere la quinta/sesta scelta della difesa, a fare la chioccia”.
Leonardo Bonucci ha continuato parlando della conversazione avuta con Giuntoli e Manna nel mese di luglio. “Il 13 luglio Giuntoli e Manna sono venuti a casa mia per comunicarmi che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l’umiliazione che ho subito dopo più di 500 partite in bianconero”.
Il difensore ha continuato facendo riferimento al rapporto con Massimiliano Allegri che non nomina mai per nome, ma lo definisce ‘l’allenatore’: “E’ la seconda volta che mi trovo costretto a lasciare la Juventus, in entrambi i casi per la presa di posizione di un singolo, che non sono io. Quello che è sotto gli occhi di tutti è che non ho mai avuto un rapporto come avrei voluto con l’allenatore”.