Non è un buon momento per un Torino alle prese con gli infortuni e a caccia di riscatto dopo la sconfitta interna contro lo Spezia.
Dall’infermeria non arrivano nemmeno notizie confortanti. L’allenatore granata lo aveva ipotizzato nel post gara della sfida contro lo Spezia. I suoi timori erano ben fondati.
Gli esami strumentali a cui è stato sottoposto Sasa Lukic hanno evidenziato un trauma elongativo alla coscia destra. Il centrocampista serbo, una delle pedine fondamentali nello scacchiere granata, doverà sostenere nuovi esami per valutare l’andamento dell’infortunio. Ma sicuramente salterà almeno le due prossime gare: la trasferta pericolosa di Firenze, e quasi certamente anche quella di Empoli.
Come se non bastasse, Juric ha sempre la coperta corta sugli esterni. Lazaro alle prese con una lesione una lesione di alto grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, sono previsti due mesi di stop, c’è il serio rischio ad aprile, dopo la sosta, per la ventottesima giornata.
AI box c’è anche Ola Aina, che sta bruciando le tappe per la verità, ma sicuramente non sarà a disposizione per la trasferta di Firenze e calcolando uno stato di forma tutt’altro che ottimale di Singo, l’unica certezza è Vojvoda.
In questa situazione tutt’altro che idilliaca, proseguono gli allenamenti per la sfida contro la Fiorentina, a mercato apertissimo. Il Besiktas è piombato su Ricardo Rodriguez difensore (centrale ma anche esterno nella difesa a tre), capitano della nazionale svizzera, non più titolare inamovibile del Toro, soprattutto dopo l’ascesa di Schuurs.
Ma sia il direttore tecnico Davide Vaganti sia soprattutto Ivan Juric hanno rifiutato la prima offerta dei turchi, per un duplice motivo.
E’ stato considerato incedibile, anche per i problemi sugli esterni che sta avendo il Torino, in questa stagione. Ricardo Rodriguez, infatti, può essere l’utilizzato come laterale a tutta faccia, i primi esperimenti sono andati per di più bene.
Ricardo Rodriguez, a meno di clamorosi colpi di scena, dunque, non andrà via a gennaio. Lo svizzero, nato a Zurigo da genitori cileni e con due fratelli nel mondo del calcio, Roberto e Francisco, gode della fiducia incondizionata del Torino, anche se quest’anno non sta ripetendo prestazioni e presenze delle ultime stagioni in granata.
Arrivato al Grande Torino nella stagione della pandemia, l’ex Milan e PSG si è messo subito in mostra, ma da quando non c’è più Bremer ha faticato a imporsi, perdendo il posto fisso. Ora lo ritroverà, gioco-forza.