Particolari salienti si aggiungono alla vicenda che ha coinvolto il calciatore e il suo ex trainer Massimiliano Allegri.
Max Allegri non riesce a non far parlare di sé, complice un atteggiamento in campo non sempre troppo pacato sia con i giocatori che con la stampa, con cui però ha da sempre avuto un rapporto sincero. Sia nella prima parte di carriera alla Juve, sia quando è stato richiamato in sella dopo l’esonero di Maurizio Sarri avvenuto due anni fa.
Additato come allenatore sempre poco avvezzo al bel gioco e alle trame ragionate in campo, il trainer toscano si è sempre difeso sostenendo la concretezza del suo gioco e delle sue idee. Innegabile affermare che dalla sua può contare un palmares di tutto rispetto sia all’inizio della sua carriere con il Milan che con la Juve con cui ha costruito una vera e propria dinastia vincente.
Non sono state poche le scelte discutibili nella sua carriera, non pochi i rapporti tesi con alcuni dei suoi calciatori, con un comportamento molto simile a quello di Antonio Conte a cui spesso viene paragonato se non per metodologia di allenamento, sicuramente per approccio alle dinamiche di spogliatoio e di rapporto con i calciatori.
Un fare da manager più che da allenatore che non ha lasciato sicuramente pochi strascichi in alcuni calciatori che sono stati ceduti dalla Juventus in questi ultimi anni, seppur acquistati dalle altre squadre come dei veri e propri colpi di mercato, rivelatisi poi fallimentari.
Dopo aver ricevuto in queste ore il pallone d’oro svedese, Dejan Kulusevski non ha certo ringraziato Allegri per la sua esperienza alla Juventus e ci ha tenuto a rimarcare alcune cose, nonostante il suo approdo al Tottenham l’abbia reso un giocatore diverso sia in campo che fuori, con una convinzione totalmente diversa.
“Nella seconda stagione alla Juventus ho iniziato a dubitare di me stesso, è arrivata questa voce: forse non sono così bravo come penso” – ha affermato ad Aftonbladet – “È stato un periodo difficile, ma mi ha reso più forte. Vengo al Tottenham e mi sembra di riprendermi la vita, mi sento davvero bene in questo momento”.
Con la maglia degli Spurs il giocatore svedese è completamente rinato ed è lontano parente di quello visto con Allegri durante la metà stagione in cui le loro strade si sono incrociate. Nessuna accusa verso la Juve certo, ma una stoccata verso il proprio precedente allenatore che, a quanto pare, non è riuscito a valorizzarlo come doveva.