La vicenda è finita in tribunale | Scandalo Jorge Lorenzo: è caccia all’uomo in Spagna
Una lettera aperta, un attacco frontale. O più semplicemente uno sfogo per Jorge Lorenzo. La vicenda che lo ha visto coinvolto, a meno di clamorosi colpi di scena, è finita così.
Lunga ed estenuante la sua battaglia con il fisco spagnolo, quasi un lustro di accuse e illazioni, con tanti soldi in ballo, visto che all’ex motociclista gli chiedeva 10 milioni di euro per redditi ottenuti in Svizzera nell’ormai lontano 2016.
Cinque mondiali nel suo personalissimo curriculum vitae da centauro della MotoGP, i tifosi di Valentino Rossi non gli perdoneranno mai il grande sgarbo (insieme al fido Marquez) di avergli negato, con una condotta di gara borderline) la gioia della Decima del Dottore, anche se stavolta facevano in molti il tifo per lui.
La vittoria di Jorge Lorenzo è un qualcosa molto avvicinabile ai quei cinque titoli iridati, per una vicenda a dir pochi estenuanti e quella richiesta pesantissima del fisco spagnolo. Che pretendeva 10 milioni di euro per i redditi ottenuti nel 2016.
All’epoca lo spagnolo viveva già in Svizzera, ma c’erano bisogno di prove che la sua difesa ha faticato a trovare, raccogliendo prove per dimostrare che dimostrassero inconfutabilmente che maiorquino si è davvero trasferito dalla Penisola Iberica a Lugano, dove risiede tutt’ora.
Una battaglia infinita
Non è la prima volta che Jorge Lorenzo si trovava nei guai con l’erario: già nel 2021 il fisco pretendeva 35 milioni di euro per introiti dal 2013 al 2015. Anche in quell’occasione la sua difesa aveva dimostrato che il pilota risiedeva davvero in Svizzera. Così le azioni contro Jorge erano cessate, ma l’Agenzia delle Entrate spagnola è nuovamente tornata all’attacco.
7,8 milioni più 3,6 milioni di sanzioni per i giorni trascorsi in Spagna durante l’anno. 168 erano stati testati contro una soglia di 183, che corrisponde a più di sei mesi, secondo la legge spagnola.
Non sono un capro espiatorio
Altro giro, altra corsa. Anche stavolta Jorge Lorenzo è riuscito a dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio che risiedeva effettivamente in Svizzera, nonostante il fisco spagnolo puntava sulle quattro gare disputate in Spagna: Jerez e Barcellona, Aragon e Valencia.
Anche in questa occasione, la difesa ha dimostrato che queste attività non erano volontarie da parte del pilota, ma piuttosto scelte dalla Dorna, la società organizzatrice del campionato. Con questa nuova prova le accuse contro Jorge Lorenzo sono state ritirate. “Credevano di aver trovato un capro espiatorio, ma si sono sbagliati – scrive l’isolano iberico, in uno stralcio della sua lettera – ho sofferto molto in questi cinque anni e mezzo, pressione e angoscia hanno sulla mia vita personale e professionale”. Ora la sua rivincita.