Maglia numero 10 del Napoli: scelta fatta per gli azzurri | Sarà il primo dopo Maradona
Continua a vincere anche quando lo scudetto non è più in discussione. Non è quello tritatutto di inizio 2023, ma il Napoli dei fenomeni fa un campionato a parte.
Ha dovuto tirare due rigori per mettere ancora una volta il suo nome sul tabellino dei marcatori, ma tranne qualche allenatore di fantacalcio, gli si può perdonare il primo errore dal dischetto di Osimhen in Napoli-Fiorentina.
Anche perché il top scorer della Serie A, si è rifatto subito, realizzando la rete che ha deciso la prima partita di fatto del Napoli campione d’Italia.
La classifica parla chiaro: +17 sulla Juve, al netto di possibili nuove penalizzazioni della Juventus, 19 sulla Lazio, l’Inter è a -20 nonostante le 4 vittorie da 14 reti all’attivo. I campioni in carica del Milan addirittura a -22. Numeri che parlano da soli.
C’è tanto di Victor Osimhen nel terzo scudetto del Napoli. Il top scorer del campionato è stato il terminale offensivo del gioco di Luciano Spalletti.
Ma non è stato il successo solo ed esclusivo di un singolo, anche se per il nigeriano si sta scatenando un’asta internazionale, bloccata sul nascere direttamente da De Laurentiis. “Non venderà Osimhen”. Parola di presidente.
La più grande rivelazione
Il Napoli di Spalletti ha vinto per il suo gioco propositivo, per un insieme di tante individualità che hanno funzionato insieme, come collettivo. Meret è finalmente esploso, Kim non ha fatto rimpiangere per niente Koulibaly. Di Lorenzo uno dei migliori esterni in circolazione. Lobotka il fato di centrocampo. Per tutto il resto c’è Khvicha Kvaratskhelia.
Cognome impronunciabile, ma sin da subito si sono capite due cose: Giuntoli è stato un fenomeno a prenderlo, lui è stata la più grande rivelazione del nostro campionato. I numeri ce li ha sempre avuti, ma nessuno pensava che potesse essere così determinante, ben oltre la doppia-doppia (oltre dieci gol in campionato e altrettanti assist).
Da sinistra a destra
Ala sinistra atipica, in quanto destro naturale, dribbling pazzeschi, ad alta velocità. Bello a vedersi, elegante nella corsa, accelerazione clamorosa, un po’ finalizzatore un po’ assistman. Il tutto condito da una visione di gioco incredibile. La sintesi è il gol all’Atalanta, il giorno in cui Kvaratskhelia è diventato Kvaradona.
Nessuno, intendiamoci, paragona Kvara a D10S, anche se il geogiano potrebbe avere la 10 sulle sue spalle nella stagione che verrà. Un’idea lanciata dal Corriere dello Sport per l’incontro d’amore tra la città e un campione irripetibile. “Kvaratskhelia di Maradona non ha nulla, né il fisico, né il mancino, né il modo di giocare, né il carattere – si legge – ma è compenetrato con l’anima della città, il volto della bellezza di Napoli e del Napoli”. Chissà se resterà solo un’idea, chissà se l’anno prossimo il numero che fu del più forte di tutto, non tornerà in campo. Chissà.