La notizia del possibile trasferimento di Maurizio Sarri alla Juventus, con tutte le relative conseguenze e ritorsioni – soprattutto tra il popolo napoletano, che lo taccia come “traditore” – ha spostato gran parte dell’attenzione mediatica sull’allenatore toscano, di sicuro uno tra i migliori nel calcio contemporaneo. Quella di Maurizio Sarri è una realtà estremamente romantica e felice, che l’ha portato, in pochi anni, a passare da categorie calcistiche inferiori fino alla vittoria di una competizione europea con il Chelsea. Nel dettaglio, dunque, la carriera di Maurizio Sarri.
L’esordio in panchina per Maurizio Sarri c’è stato in Seconda Divisione, dove l’allenatore toscano ha allenato le formazioni di Stia e Faella. I primi risultati positivi sono, però, arrivati con Cavriglia e Antella, portate entrambe in Eccellenza.
Nella sua esperienza al Sansovino, con la quale l’allenatore ha vinto la Coppa Italia Serie D, è arrivata la nomina di Mister 33 da parte del giornalista Fabrizio Ferrari: la denominazione indicava la grande quantità di schemi che Sarri sottoponeva ai suoi giocatori.
A seguito della prima panchina in Serie B, alla guida del Pescara, sono arrivati i primi incarichi di livello per Maurizio Sarri: il primo, che gli avrebbe garantito ancora un campionato in Serie B con l’Avellino, l’ha visto dimettersi per mancanza di programmazione prima che iniziasse il campionato stesso.
Il secondo, alla guida del Verona, lo vede esonerato dopo aver ottenuto un solo punto in sei giornate, che valgono l’ultimo posto per la formazione veneta. Con il Perugia è arrivato un altro esonero, a cui è seguita l’esperienza al Grosseto, nel 2010.
Particolarmente emblematica, nella carriera dell’allenatore toscano, è stata la panchina dell’Alessandria, sulla quale il tecnico ha ottenuto un incredibile piazzamento in campionato (terminato al terzo posto e concluso con la qualificazione in Serie B dopo la vittoria ai danni della Spal ai playoff).
Al termine del campionato, già compromesso dallo scandalo del calcioscommesse, è arrivato il peggio per la formazione che aveva ottenuto il suo miglior risultato in carriera: già segnata dallo scandalo Scommessopoli e dalla crisi societaria, la formazione è stata retrocessa in Seconda Divisione, e Sarri indagato per omessa denuncia. Soltanto successivamente l’allenatore sarà prosciolto.
La svolta nella carriera di Maurizio Sarri c’è stata, senza dubbio, con l’Empoli: alla guida del club toscano, Sarri è riuscito a esprimere il suo gioco al meglio, affermandosi in Italia come allenatore di grande livello, sia per gioco che per carisma. Il primo anno con la formazione toscana è iniziato in modo piuttosto stentato, che sono valsi al club l’ultimo posto iniziale in classifica; dopo una rimonta incredibile, la formazione è arrivata ai playoff, arrendendosi soltanto contro il Livorno.
Il secondo posto dell’anno successivo sono valsi all’Empoli la promozione diretta, là dove il club ha ottenuto una salvezza tranquilla – e con quattro giornate d’anticipo – con 42 punti, il 15° posto finale e la nomina di squadra rivelazione del campionato italiano.
A seguito delle dimissioni il 4 giugno 2015, Maurizio Sarri (dopo una settimana) ha firmato un contratto che l’ha legato al Napoli, un ambiente in cui il tecnico ha certamente effettuato un salto di qualità. L’impatto con il nuovo ambiente non è certamente stato felice per l’allenatore, che ha incontrato le difficoltà iniziali e i risultati negativi nell’avvio di campionato.
Anche in questo caso, le difficoltà iniziali si sono tramutate in successive rimonte, che hanno portato la formazione partenopea – dopo la vittoria avvenuta per 2-1 ai danni dell’Inter – a riconquistare la prima posizione solitaria in campionato dopo 25 anni (a cui seguirà la nomina di Campione d’inverno). Nonostante le vittorie nazionali non ci siano praticamente state per il Napoli, la formazione partenopea ha ottenuto, con Sarri, numerosi record, tra cui quello di punti (91), di vittorie in campionato (28) e di minor numero di reti subite (29), oltre che il personale record di Gonzalo Higuain che ha realizzato 36 gol in una sola stagione.
A seguito dell’affermazione anche internazionale del Napoli, il Chelsea ha firmato il suo secondo accordo consecutivo con un tecnico italiano, ingaggiando l’allenatore toscano. Nonostante un andamento inferiore alle aspettative, che l’ha visto uscire sconfitto in Community Shield contro il Manchester City (con cui ha perso anche in finale di Coppa di Lega ai rigori) e in FA Cup contro il Manchester United, il Chelsea di Sarri ha comunque raggiunto il terzo posto finale in campionato, valevole per il piazzamento diretto in Champions League, e la vittoria di Europa League.
In un cammino piuttosto difficoltoso, che ha visto il Chelsea rischiare contro lo Slavia Praga e vincere soltanto ai rigori contro l’Eintracht Francoforte, i blues hanno dominato la finale contro l’Arsenal, imponendosi con il punteggio di 4-1.
Il metodo di gioco di Sarri, passato alla storia come “sarrismo”, è stato particolarmente apprezzato dai migliori allenatori d’Europa, tra cui Guardiola. Il gioco di Maurizio Sarri è un gioco totale, che coinvolge tutti gli effettivi della rosa e permette manovre rapide e veloci, con schemi, triangolazioni e giocate che funzionano come veri e propri automatismi.
Molte volte il gioco è stato particolarmente criticato, a causa di una sostanziale prevedibilità che deriva dalla ripetizione ossessiva di alcune giocate (come cross sul secondo palo e taglio dell’esterno destro) e per l’utilizzo di pochi giocatori da parte del tecnico toscano, situazione che l’ha visto particolarmente contestato a Napoli.