Un intervento killer di Palomino. Un movimento innaturale della sua (fragile) caviglia. Panico per Dybala, panico per Mourinho, panico per tutti i tifosi della Roma.
L’ultimo quarto di gara dell’ultimo Monday Night è stato un incubo per la Roma. Pellegrini aveva riaperto la sfida contro l’Atalanta, ci ha pensato bene Rui Patricio a chiuderla anzitempo, con quel Paperon de’ Paperoni che ha permesso a Koopmeiners di sentenziare il 3-1 dalle Dea.
Ma negli ultimi minuti di partita, soprattutto per i tifosi giallorossi, il risultato non era più la cosa più importante di una nefasta trasferta in terra orobica. Già, Dybala, entrato nella ripresa e già non al top della forma, dopo l’intervento killer di Palomino, era in campo solo per onor di firma: zoppicava vistosamente. Molto vistosamente.
La paura di perdere Dybala, tartassato quest’anno dagli infortuni (era già successo alla Juventus), è stata tanta. Tantissima. Ci ha pensato proprio Dybala, se non a tranquillizzare del tutto i suoi tifosi, a far luce sulle condizioni della Joya giallorossa.
A differenza di Llorente (lesione al flessore della coscia sinistra) che si somma al già infortunato Smalling, la risonanza magnetica a cui è stato sotto posto il campione del mondo argentino, ha escluso lesioni, confermando però la distorsione a quella caviglia (sinistra) che si è girata in maniera innaturale dopo l’intervento killer di Palomino. Mourinho spera di recuperarlo per Roma-Milan, ma non lo rischierà mai dall’inizio, visto che l’11 maggio, il giorno dell’andata della semi fra Roma e Bayer Leverkusen, non è poi così lontano. E serve un Dybala al top per puntare alla seconda finale di fila dell’era Mourinho a Roma.
“I controlli sono stati positivi…lavoriamo per essere pronti al 100% il più presto possibile“. Così la Joya sui social. Una buona notizia per un popolo giallorosso in ansia per il suo campione.
“La Roma è unica”. Anche a Dybala Roma è entrata nel cuore. “La gente qua è caldissima – dice Dybala, in uno stralcio di un’intervista a Scacco Matto di DAZN – è incredibile. Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire questo calore. Sentire l’inno dei tifosi della Roma prima della partita è qualcosa di unico. Vivere una cosa del genere è come stare di fronte a un’opera d’arte”.
Ma se Dybala è a Roma, molto è merito di Mourinho. “Ha un’immagine e un potere importante per tutto quello che rappresenta nel mondo del calcio – assicura la Joya Prima di arrivare alla Roma ci siamo sentiti due volte: mi ha chiamato quando stavo ancora a Torino”.
Sincerità, l’anello di congiunzione fra Dybala e Mou: “Con lui ho un rapporto diretto ci confrontiamo tanto. E’ bravo a preparare le partite. Quasi tutte le cose che ti dice, poi in campo succedono”.