“Non ci siamo proprio”: allarme rosso in Formula 1, disastro prima della partenza
I test di Sepang ma soprattutto il primo Gran Premio in Bahrain del Mondiale 2023 daranno prove certe di come parte la stagione nella quale si va ancora tutti a caccia di Max Verstappen.
Già, la Red Bull sembra ancora una volta la squadra da battere. Una scuderia che ha creato tutto il suo ecosistema attorno alla figura del due volte campione del mondo, a caccia del tris, in maniera poi neanche così nascosta.
Max Verstappen al centro dell’universo Red Bull. Sì, ma fino a un certo punto. Già perché il Checo Perez ha dimostrato di essere non solo un valido scudiero di SuperMax, lo ha aiutato in passato, ma al netto degli ordini di scuderia, lo ha messo anche in grande difficoltà con la sua guida spericolata ma funzionale, difficilissimo superarlo, quasi imbattibile nel corpo a corpo.
La Ferrari dovrà combattere contro un autentico mostro. Dai test della Malesia sono arrivati input beneauguranti, nonostante in Bahrain Sainz ha patito il primo testa-coda della stagione, con qualche piccolo inconveniente su cui lavorare.
Chi ha stupito finora è solo una scuderia, l’Aston Martin del quattro volte iridato Fernando Alonso, uno dei migliori in Amelia, ancora di più nelle libere in Bahrain, addirittura meglio di Verstappen nelle libere 3, a ridosso delle Qualifiche per la prima pole. E le Mercedes?
Che delusione (finora)
Francamente ci si aspettava di più. Molto di più. La voglia di riscatto di un Hamilton che ha una voglia matta di continuare a correre, la sua ambizione a migliorarsi sempre e la mancanza di porpoising, sono le uniche buone notizie per Toto Wolff.
Ok il saltellamento non si è visto. Ma ad oggi le Mercedes non sembrano proprio poter competere per il Mondiale. Toto Wolff ha scosso il capo, senza nascondersi. Hamilton gioca molto a nascondersi prima di ogni Gran Premio, bluffa tantissimo (in carriera non si contano i suoi trabocchetti, ma le parole del sette volte campione del mondo, sembrano vere.
Fra palco e realtà
“L’aspetto positivo, anzi, molto positivo, è che quest’anno non abbiamo bouncing e penso che l’anno scorso il porpoising mascherasse altri problemi della vettura, rendendoli difficili da comprendere, ma ora non li abbiamo più e possiamo concentrarci sulle prestazioni”.
Hamilton parte dalle buone notizie e dalla fiducia nel suo team: “Ma non siamo al livello che dovremmo essere, Red Bull e Ferrari sono ancora avanti, ma questa è ancora una squadra e un gruppo di persone che ha vinto diversi titolo mondiali. Credo in loro”.