Sette ducatisti nei primi dieci ai test di Sepang. Di questi periodi può voler dire tutto, o niente. Di sicuro la stagione di Marc Marquez e della Honda non è iniziata con il piede giusto.
Anno nuovo, vita vecchia. Il cambio nel ruolo di direttore tecnico, passato nelle mani di Ken Kawauchi, non sembra aver prodotto gli effetti sperati. La Honda non sembra proprio aver risolto quei problemi che hanno attanagliato i suoi piloti nella stagione che ha portato alla ribalta la Ducati di Nuvola Rossa, Pecco Bagnaia.
Anche questo pre-season sembra essere la lunga mano di quello trascorso. Con la casa di Borgo Panigale a fare il bello e cattivo tempo.
Una protagonista, e gli altri comprimari. Un ruolo che non si addice certamente alla storia casa giapponese.
Marc Marquez, dal canto suo, non ha fatto nulla per esternare le sue lamentele a Sepang, a poco più di un mese dall’inizio della stagione della MotoGP, il cui primo Gran Premio si disputerà a Portomao, nell’ultimo week end di marzo.
D’altronde il decimo posto non vale certo una buona partenza. Tutt’altro. Un dato ancora più preoccupante è che i problemi della passata stagione sono sempre lì, a far storcere il naso all’otto volte campione del mondo. “Abbiamo provato molte cose in tutti questi giorni, ora spero che analizzino tutte queste informazioni e portino qualcosa di nuovo in Portogallo”. Lo spagnolo in questo momento è il ritratto dell’infelicità.
“Abbiamo un nuovo direttore tecnico che vuole capire molte cose a livello di concetti. Questo rende la vita molto difficile ai piloti, io sono quello con più esperienza in Honda, quindi hanno scelto me per fare tutti questi esperimenti. Avranno i loro motivi, io mi sono semplicemente limitato a guidare. Spero che sia utile per loro”. Marquez si aspetta uno scatto dall’Honda. E non fa nulla per nasconderlo: “Sono più contento del mio fisico che della moto – continua – c’è solo un corpo; ma le moto, potremmo averne altre quattro in Portogallo”.
Un po’ di analisi logica, mista ad aritmetica: “Abbiamo iniziato con quattro moto, il secondo giorno ne avevamo tre. Poi due e alla fine sono rimasto con una sola – tuona – ma questa non è la moto di cui ho bisogno per iniziare il Mondiale, deve essere un passo avanti”.
Lavoro, lavoro, lavoro. L’Honda non può fare altro in questi giorni, perché ad oggi il Gran Premio del Portogallo inizierebbe in salita per i giapponesi. Su questo non ci sono dubbi. “E’ il momento di risolvere questi problemi, anche se non so come”.