Arrivano nuovi problemi per il club bianconero che, al termine di un mercato già complicato, deve risolvere altre vicende.
Non è di certo un periodo facile e tranquillo quello che sta vivendo la Juventus, dentro e fuori dal campo. Dai problemi societari che a fine novembre scorso hanno portato alle dimissioni dell’intero storico board dirigenziale, ai guai giudiziari che si sono risolti con l’esclusione da tutte le competizioni Uefa per una stagione.
Ma non solo. La crisi più grande del club bianconero dal post Calciopoli in poi, riguarda anche i problemi economici e finanziari che hanno costretto il club ha fare un mercato al risparmio, cercando di piazzare tutti gli esuberi e diminuendo il monte ingaggi; ma anche i risultati in campo che da qualche anno sono ben lontani da quello che è lo standard della Vecchia Signora.
Ora, dopo aver passato un’estate ad assistere ai mercati altrui, il compito di Massimiliano Allegri è quello di riportare la Juventus almeno tra le prime quattro e quindi alla qualificazione alla prossima Champions League. Obiettivo fondamentale per le casse bianconere. L’avvio di campionato non è stato negativo: due vittorie in trasferta tra Udine ed Empoli con cinque gol fatti e zero subiti, ma anche il brutto pareggio interno contro il Bologna.
Sulla Juve, però, negli ultimi giorni, si è scatenata la grana Pogba. Il centrocampista francese, che già rappresentava un problema per uno stipendio da 8 milioni di euro netti all’anno più due di bonus e la serie infinita di guai muscolari che non lo hanno quasi mai messo a disposizione dell’allenatore, è risultato positivo al testosterone e, quindi, rischia una maxi squalifica.
Il club bianconero sembra non avere responsabilità alcuna su quanto avvenuto a Pogba e, qualora la positività fosse confermata e si andasse verso una squalifica del calciatore, potrebbe adire le vie legali per chiedere la rescissione del contratto del francese per giusta causa.
Ma, se da una parte la legge potrebbe togliere un problema alla Juventus, dall’altra c’è il rischio di ritrovarsene un altro per strada. Non è ancora terminata, infatti, la querelle tra il club torinese e Leonardo Bonucci. Ad inizio estate la comunicazione di non far più parte del progetto e la decisione di metterlo fuori rosa, a fine agosto la sua decisione di trasferirsi in Germania e sposare la causa dell’Union Berlino.
L’ex Capitano, però, ha deciso di andare fino in fondo alla questione e di agire per via legali contro la società bianconera. I legali di Bonucci, Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, hanno provveduto a dar seguito all’azione giudiziaria prevista dall’accordo collettivo. Un azione che consiste in una richiesta di risarcimento danni dovuta alla presunta mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e di preparazione a disposizione di Bonucci, subendo danni di natura professionale e d’immagine.
Per quanto riguarda il punto di vista di Bonucci questa decisione rappresenta un fatto di legittimo principio che il giocatore ha deciso di portare avanti a causa delle situazioni che ha dovuto fronteggiare una volta messo ai margini della rosa. Come per esempio quelle di: dover svolgere allenamenti serali in orari differenti rispetto a quelli dei compagni, senza mai incontrare lo staff tecnico, o di non avere accesso a palestra, piscina e ristorante, o comunque di averlo senza la dovuta assistenza. La scelta della società di non inserire il giocatore nella lista dei convocabili, inoltre, ha fatto sentire il giocatore volutamente abbandonato a sé stesso, attraverso una strategia ritenuta da lui premeditata.