Apocalisse Juve | Peggio di così non poteva finire: Adrien Rabiot ha deciso
Rabiot sta disputando la migliore stagione da quando è arrivato alla Juventus e, arrivati a questo punto del suo contratto, diventa un paradossale problema.
Affermare che non sia una stagione semplice per la Juventus sarebbe eufemistico. In campo e fuori. Gli infortuni (tra gli altri) di Angel Di Maria e Paul Pogba, che in estate erano stati accolti a Torino da un bagno di folla, hanno di fatto annullato gli effetti della campagna acquisti. L’unico che ha avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore è stato Bremer, che ha comunque avuto la sua dose di acciacchi fisici.
La squadra ad inizio campionato è precipitata in classifica e solo nella seconda parte è riuscita a tornare in quota Champions League. Champions che, tra le altre cose, ha visto la Juventus essere eliminata ai gironi per la prima volta dal 2013-14. Se a questo sommiamo i risvolti dell’inchiesta ‘Prisma’ della Procura di Torino e le conseguenti dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione, si può intuire quanto tutto sia molto complesso per i bianconeri. È notizia di ieri che la Procura della FIGC ha deciso di fare richiesta per la revocazione per la sentenza sul processo che riguarda le plusvalenze.
All’interno di questo contesto complesso e variegato si inserisce la vicenda del miglior giocatore per rendimento della Juventus in questa stagione, Adrien Rabiot. Il centrocampista francese è reduce dalla sconfitta contro l’Argentina nella Finale dei Mondiali e rientrerà alla Continassa il 29 dicembre assieme agli altri due finalisti (e vincitori) Di Maria e Paredes.
L’avventura di Rabiot in maglia bianconera è stata deludente, in gran parte. Arrivato nel 2019 a parametro zero dopo essersi liberato dal Paris Saint-Germain per iniziare un processo di ringiovanimento del centrocampo, che di lì a un anno avrebbe perso sia Khedira che Matuidi, l’idea dell’allora dirigenza era di renderlo una colonna portante della Juventus del domani. Le cose, però, non sono andate secondo previsione. Il rendimento del giocatore è stato altalenante, sprazzi di enorme qualità – retto da un fisico importante – alternati a periodi impalpabili, in cui sembrava non essere in grado di poter essere il titolare di una squadra che aspirava a competere in Europa.
A sua parziale discolpa, i risultati hanno evidenziato come i problemi fossero generali e l’inizio di una tendenza negativa che hanno portato la Juventus per due stagioni consecutive, dopo lo scudetto 2019-20, a essere lontana anche dalle principali competitor nazionali e a doversi accontentare di due quarti posti.
In questo 2022, però, Rabiot sembrerebbe aver finalmente trovato il suo posto nella squadra, ha iniziato a prendere in mano le chiavi del centrocampo e ha dimostrato di essere, più volte, l’uomo in più di Massimiliano Allegri, che su di lui ha puntato sin dal suo ritorno.
Scadenza di contratto o cessione a gennaio?
Paradossalmente questo suo rendimento ad alte quote – confermato anche in Qatar – potrebbe essere un problema per la Juventus, a livello di mercato. Il contratto di Rabiot è in scadenza a giugno 2024 e ad oggi non pare vi siano possibilità per un rinnovo. E quindi si potrebbero aprire degli scenari già per il mercato invernale.
Per il Corriere dello Sport la Juventus sarebbe disposta a privarsi del giocatore a gennaio, in caso di offerte attorno ai 10-15 milioni. Non è la prima volta che il nome di Rabiot venga accostato ad altre squadre, in questi tre anni e mezzo a Torino. In estate il francese è stato vicino al Manchester United, trattativa poi saltata perché non è stato trovato l’accordo sullo stipendio.
La società bianconera non ha mai considerato nessuno incedibile, in caso di arrivo di offerta congrua e volontà dei calciatori di voler andare via. In questi mesi di carestia di giocatori a causa degli infortuni, la Juventus ha scoperto improvvisamente di avere notevole abbondanza a centrocampo, grazie alle prestazioni convincenti di Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. Motivo per cui, con il ritorno in vista dell’altro francese che indossa la numero 10 e dell’apparente impossibilità di raggiungere un accordo per un rinnovo, non è fantamercato pensare che Scanavino possa convincere Allegri a fare a meno di uno dei suoi cavalli preferiti.