L’attaccante angolano è tornato ai livelli della sua prima stagione in A e adesso potrebbe puntare a fare il salto di qualità.
Il commissario tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini non è l’unico alla disperata ricerca di numeri nove. Nel campionato più strano degli ultimi anni, uno dei dati che più salta all’occhio è la povertà di reti. Alla ventisettesima giornata sono stati segnati soltanto 681 gol, una media di 2,52 a partita. Se questo numero dovesse essere confermato, si tratterebbe della terza media realizzativa più bassa della Serie A da quando sono stati introdotti i tre punti.
Le uniche stagioni in cui si è segnato meno sono: 1999-2000 (2,50) e 2010-2011 (2,51). Un dato che non rivela nulla, se non l’essere controtendenza rispetto alle ultime tre stagioni, in cui si era sempre andati oltre i tre gol a partita. Sarebbe semplice – e semplicistico – legare il problema della carenza di reti alla scarsa qualità del campionato, ma come abbiamo visto: 1) nel 2000, la A era ancora il campionato di riferimento e si è segnato addirittura di meno; 2) nel recente passato si è segnato molto di più.
Si segna poco e in pratica non segnano affatto le prime punte. Al di là di Victor Osimhen, che sta disputando una stagione – come tutto il Napoli – di grandissimo livello, gli altri attaccanti non solo non riescono a tenere il passo, ma stanno palesemente sottoperformando.
Il primo nome che viene in mente è senza dubbio Ciro Immobile, che da quando è arrivato alla Lazio ha iniziato a viaggiare su dei ritmi simili, in termini di gol, di giocatori del calibro di Lewandowski, Benzema, Kane. L’attaccante biancoceleste sta vivendo la sua prima stagione di difficoltà, anche a causa dei diversi problemi fisici, e non ha ancora superato la doppia cifra in campionato (9 gol fatti).
Un giocatore che sta affrontando una situazione comparabile a quella del numero undici laziale è Dusan Vlahovic, anche lui alla presa con un infortunio che l’ha tenuto fuori a lungo, anche lui tutt’altro che infallibile sotto porta. Le reti realizzate sono otto, gli ultimi segnati quasi due mesi fa contro la Salernitana. Due gradini sotto troviamo Tammy Abraham, a cui Mourinho ha preferito addirittura Andrea Belotti nell’ultima uscita di campionato contro la Lazio. Il salto in avanti, che ci si aspettava, non è arrivato e adesso potrebbe essere anche a rischio il riscatto. Riscatto che sicuramente non sarà esercitato dall’Inter per Romelu Lukaku, il cui ritorno è stato tutt’altro che glorioso e che al momento ha iscritto il suo nome nel tabellino dei marcatori solo tre volte.
Se è difficile dire qualcosa ai “vecchietti” Olivier Giroud ed Edin Dzeko, che tutto sommato stanno dando il contributo che si attendeva, è altrettanto complesso – se non impossibile – muovere una critica a M’Bala Nzola. L’attaccante dello Spezia è il terzo miglior marcatore del campionato, alla pari con Kvara e Lookman. I suoi dodici centri stanno trascinando i bianconeri alla salvezza e ad oggi rappresentano oltre la metà dei gol segnati dall’intera squadra.
L’attaccante angolano si era presentato bene nella sua annata d’esordio, ma aveva decisamente deluso nella precedente. Da un punto statistico sta disputando la stagione migliore della sua carriera ed a 26 anni potrebbe essere maturo abbastanza per provare il salto di qualità. Secondo Calciomercato.com, N’Zola sarebbe l’obiettivo numero uno del Torino per la prossima sessione di mercato. La squadra di Juric, come molte altre della Serie A, è alla disperata ricerca di gol.