Il successo di Malta sa di brodino. L’Italia di Mancini continua a non convincere, con troppi galli a cantare.
La sconfitta di Napoli contro l’Inghilterra ha alzato un vero polverone. Tutti a criticare il Mancio, per le scelte, per un gioco che latita, per un progetto quasi a sé stante.
Il primo a puntare il dito nei confronti del commissario tecnico Azzurro è stato Don Fabio. “Sta puntando troppo sui giocatori che gli hanno fatto vincere l’Europeo – tuona Capello – la partita contro l’Inghilterra ci ha fatti tornare al punto di partenza, bisogna essere più duri e inserire altri giocatori”.
Cassano assolve Mancini, non l’Italia. “Tanti giocatori sopravvalutati in mezzo al campo – punge il talento di BariVecchia, alla Bobo TV – Barella continua ad essere questo: fa 3-4 gol in Italia, corre ma si crede di essere Iniesta. Verratti male, Jorginho? Non fatemi parlare. Fatichiamo a fare tre passaggi, siamo scarsi”.
Ci si mette pure Balotelli, di parere opposto a Cassano, ma pur sempre criptico: “Attaccanti in Italia ci sono ancora e sono in forma… fidatevi – la frecciata di SuperMario in una delle sue Stories su Insta – il rimpianto è il sentimento di chi periodicamente non impara la lezione e ci arriva quando tutto finisce o è andato o semplicemente non arriverà mai”.
Ci mancava solo Pafundi. “Nella mia lista dei convocati c’è prima Pafundi e poi tutti gli altri”. La frase del Mancio prima della doppia sfida europea dell’Italia, ha lasciato il segno: “Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui“.
Quel passaggio “la speranza è che possa giocare in Serie A” non è passato inosservato, visto che di Simone Pafundi in questo momento si parla e basta: contro Inghilterra e Malta doppia tribuna, un po’ come accade all’Udinese.
Dichiarazioni quelle del cittì, che non starebbero facendo bene né al giocatore né al club friulano. Secondo la Gazzetta dello Sport il giocatore avrebbe dato una sorta di aut aut ai bianconeri: o gioca o non rinnoverà l’accordo esponendo la società a una possibile beffa in sede di mercato.
Pafundi ha un contratto fino al 2025 con l’Udinese, ma la famiglia Pozzo non può permettersi di perdere un potenziale capitale, quindi è lecito aspettarsi che in estate che ascolteranno Mancini. Oppure no? Ai posteri l’ardua sentenza.