“Offerta dalla Premier League”: Acerbi fa il suo annuncio | Incredibile ma vero
Pasqua senza sorrisi in casa Inter. Sullo sfondo c’è il Benfica, ma il pari beffa di Salerno mette la Champions che verrà a serio rischio, senza parlare di un mercato tutto da scoprire.
Guardando solo la classifica di Serie A, ci si domanda come sia possibile che Simone Inzaghi sia ancora l’allenatore di uno squadrone, almeno a bocce ferme, chiamato Inter. L’allenatore piacentino ha praticamente due squadre, con tutte coppie all’interno del suo gruppo. Un’alternanza che probabilmente, al netto di infortuni e defezioni, nessuno ha.
Eppure, classifica alla mano, l’Inter a oggi, sarebbe fuori dalla prossima Champions League: è scivolata al quinto posto, sì a -1 dal Milan, ma a -23 dalla vetta del campionato, dove c’è il fuggitivo Napoli.
Le coppe stanno tenendo Inzaghi ancorato a quella panchina traballante. Il doppio confronto con il pericolosissimo Benfica, vale l’accesso alle semifinali di Champions (contro Napoli o Milan), il doppio confronto con la Juve (1-1 allo Stadium) potrebbe regalare la finale di Coppa Italia, senza contare quella Supercoppa messa in bacheca travolgendo i cugini del Milan.
Ma sono troppe le questioni aperte da inizio dell’anno che l’allenatore nerazzurro ha mal gestito. Come la situazione Skriniar. Che doveva andare via ad agosto al PSG, poi è rimasto per fare il capitano, prima di annunciare (lui stesso) un pre-contratto firmato col club parigino. E ancora.
Quanti punti interrogativi
Non ci sono gerarchie nel super pacchetto offensivo nerazzurro, decidono i giocatori chi tira i rigori, con una società alle spalle che non ha preso ancora decisioni importanti sul mercato. La questione Lukaku ha tenuto banco per mesi, passando dalla certezza per quell’oneroso riscatto ai dubbi sulla sua permanenza, fino alle parole di Marotta: “Tornerà al Chelsea, poi vedremo”. Magari fosse Lukaku solo il problema.
C’è il nodo Bastoni e quel rinnovato che più passa il tempo più sembra complicato. C’è l’incredibile involuzione di Brozovic, da giocatore indispensabile a panchinaro, che doveva andare via addirittura a gennaio, in uno scambio non concretizzato con Kessié del Barcelona.
Passato, presente, futuro
Correa non ha mai funzionato, dubbi anche sulla continuazione di Acerbi, in prestito oneroso dalla Lazio. Con Simone Inzaghi, c’era da scommetterci, il difensore di proprietà dei biancocelesti è stato uno dei più utilizzati, dovrebbe essere quasi scontata la sua conferma, ma di questi tempi l’Inter è troppo impegnata a salvare la stagione, per avere certezze di mercato.
“Quando ero al Sassuolo mi chiamò Ranieri per andare al Leicester e mi chiamarono squadre importanti, ma ho sempre detto di no perché la famiglia Squinzi mi è sempre stata vicino”. Questo il retroscena rivelato da Acerbi. Il passato è un tempo conosciuto, il presente di Acerbi è un tempo da vivere per un futuro, chissà, se all’Inter o fuori dall’Italia. Magari proprio in quell’Inghilterra rifiutata una volta.