La situazione contrattuale del talento spagnolo resta complessa e il club catalano teme di poterlo perdere a fine stagione.
Ad un mese e mezzo dal termine della stagione, il Barcellona non ha molto altro per cui giocare. Eliminato dalle coppe e con un campionato ormai in bacheca, le prossime nove sfide serviranno da passerella in attesa della matematica certezza.
Il Real Madrid, distante tredici lunghezze, ha definitivamente gettato la spugna. La sconfitta interna contro il Villarreal ha ratificato, di fatto, un passaggio di consegne che di questo passo potrebbe divenire ufficiale il 21 maggio, data del derby catalano contro l’Espanyol.
I blaugrana non vincono il titolo dal 2019, quando si trovarono senza avversari in una Liga orfana di Cristiano Ronaldo, trasferito alla Juventus l’estate prima. Un momento della storia in cui le traiettorie dei due club rivali sembravano andare in due direzioni completamente opposte. Le merengues apparivano alla fine di un ciclo di vittorie molto lungo (quattro Champions in cinque anni) e avevano perso la loro stella, mentre il Barcellona poteva fare ancora affidamento su un Messi ancora all’apice della sua carriera.
Come sia realmente andata, lo sappiamo tutti. Scoppiata la pandemia, il club è entrato in un tunnel di difficoltà economiche da cui deve ancora uscire. Il motivo per cui questo titolo significherà più di tanti di altri vinti in passato, dipende proprio dalla sua genesi.
Se il lavoro di Xavi ha aiutato a riportare la squadra al vertice del calcio spagnolo, fuori dal terreno di gioco le cose restano complesse e una delle conseguenze potrebbe portare all’addio di Gavi. Lo scorso settembre il Barcellona ha rinnovato il contratto al giovane centrocampista fino al 2026, inserendovi una clausola – voluta dal giocatore e dal suo entourage – che prevedeva la possibilità di essere svincolato, se la società non l’avesse registrato come giocatore della prima squadra entro il 30 giugno 2023. E poiché gli status dei giocatori possono essere modificati soltanto a mercato aperto, ha dovuto aspettare la sessione invernale.
Il problema sorge quando Tebas impedisce il cambio, perché la società ha superato i limiti del tetto salariale imposti dalla Liga. A questo punto, il Barcellona si muove per vie legali e ottiene la possibilità dal tribunale di registrare Gavi entro venti giorni lavorativi. La richiesta viene presentata il 2 marzo, un giorno dopo la deadline fissata. E così, adesso, per un errore grossolano, i blaugrana rischiano di perdere a parametro zero uno dei migliori talenti del calcio europeo.
Arrivato in Catalogna quando aveva soltanto 11 anni, adesso spetta a Gavi decidere dove giocare nella prossima stagione, se nulla dovesse cambiare a breve . La situazione attuale gli consentirebbe di andare via a zero. A Barcellona sono sicuri che il centrocampista spagnolo restare, ma finché il contratto è in bilico, è difficile dormire sonni tranquilli.
Intanto, il quotidiano As riporta di un incontro in programma tra i genitori del giocatore e la dirigenza del Chelsea. I londinesi sarebbero pronti a metterlo renderlo uno dei punti di riferimento della squadra, garantendogli un contratto importante e un possibile bonus alla firma.