C’è chi a Roma ancora lo rimpiange. Ma il rammarico più grande ce l’hanno i tifosi della Spagna, fuori ancora ai rigori nell’ultimo Mondiale con Luis Enrique in panchina.
Erano partite fortissimo in Qatar le Furie Rosse, con un 7-0 alla Costa Rica che faceva sognare i tifosi della Roja. Il pari con la peggiore Germania della storia dei Mondiali il primo campanello d’allarme. In pochi hanno dato peso alla clamorosa sconfitta con il Giappone: tanto la Spagna era qualificata.
Invece aveva mostrato il lato oscuro della forza di una squadra forte, fortissima dalla cintola in su, ma senza Killer Istinct e sciupona sotto porta. Al resto ha pensato la maledizione degli ottavi. Proprio come in Russia 2018, e volendo essere precisi mettiamoci l’Europeo vinto dall’Italia, la Roja di Luis Enrique esce nuova contro ogni pronostico ai tiri di rigore, nonostante sia favoritissima contro il Marocco, ma non sfonda la difesa della nazionale africana e ai penalty li sbaglia tutti.
Luis Enrique non ha le basi per essere riconfermato, così dallo scorso 8 dicembre non è più il commissario tecnico della nazionale spagnola, che ha appena aperto il ciclo Luis de la Fuente.
Il futuro dell’asturiano potrebbe essere in Liga, comunque. Secondo la “prensa” spagnola c’è il fortissimo interesse dell’Atletico Madrid, una nobile decaduta che vuole ripartire da un concept di futbol completamente diverso dal Cholismo. Se Simeone andrà via, come in molti pensano, ecco che l’affare Luis Enrique potrebbe concretizzarsi. La conferma arriva dai primi spifferi di mercato.
Luis Enrique avrebbe chiesto il nome di un big per approdare sulla panchina dei Colchoneros e allenare al Wanda Metropolitano.
Stravede per Ferrán Torres, talentuoso attaccante, classe 2000, in forza al Barcelona, che Luis Enrique ha già avuto alle sue dipendenze in nazionale. E’ la risposta azulgrana al madridista Marco Asensio, tanto per farsi un’idea.
Un po’ attaccante, un po’ esterno destro, a seconda della circostanza può essere schierato su tutto il fronte offensivo. Dotato di una buona tecnica individuale, rapido, veloce ed abile nel dribbling. Nell’estate del 2019, il prodotto della Cantera del Valencia e stato inserito dalla UEFA fra i cinquanta giovani più promettenti. Non solo.
Nonostante la sua giovane età, 23 anni appena compiuti a fine febbraio, Ferran Torres vanta già esperienze importanti: al Valencia, naturalmente, ma prima del Barcelona anche nel Manchester City di Pep Guardiola.