Napoli è una città in festa, da molto prima del blitz a Torino contro la Juve, in pratica dall’inizio di un campionato senza rivali, sia per l’onda d’urto di Luciano Spalletti, sia per mancanza di avversarie. Il capolavoro azzurro parte da lontano, da Cristiano Giuntoli.
Ora è facile salire sul carro dei vincitori sapientemente guidato da Luciano Spalletti secondo le direttive dirigenziali di un Aurelio De Laurentiis che non ha mai permesso a nessuno di andare contro il concept di un club a posto con i conti e con determinate leggi. Riavvolgiamo il nastro. A inizio stagione la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, soprattutto a Napoli, era convinto che la squadra dell’allenatore di Certaldo si era notevolmente indebolita con le cessione di Koulibaly (Al Chelsea), Fabian Ruiz (al Paris Saint Germain), Mertens (al Gala) e Insigne (in Canada).
Nessuno aveva dato credito agli acquisti di quella mente, a conti fatti geniali, di Cristiano Giuntoli. Kvara lo sconoscevano in pochi, Kim ancora meno. Ma lui, l’uomo mercato nato in Toscana e adottato dalla città del Golfo, non aveva dubbi. E aveva ragione lui. Giuntoli lavora al riscatto di Anguissa, prende Olivera come vice Mario Rui e aumenta una rosa già valida con inserimenti super azzeccati, da Ndombelé a Raspadori, passando per il Cholito Simeone, mostrando delle qualità figlie di una enorme gavetta.
Forse non tutti sanno che Giuntoli è stato un giocatore, particolare da non sottovalutare: Colligiana, Imperia, Latina, Savona, Sanremese e Aosta Sarre. Poi torna nella sua Toscana e va a Coverciano, altro particolare da tenere in considerazione nella sua crescita, prende il patentino per allenare in Serie B.
La carriera da dirigente sportivo, vice direttore sportivo di Giandomenico Costi. Comincia in Emilia, è il deus ex machina della favola Carpi, dalla Serie D alla A in cinque anni: Kevin Lasagna, Roberto Inglese, Riccardo Gagliolo, Gaetano Letizia e Jeremy Mbakogu i suoi colpi. Nell’estate del 2015 sbarca alle Falde del Vesuvio, in un crescendo rossiniano riporta il Napoli nel suo habitat naturale, a vivere nei piani alti della classifica.
Qualificazione in Europa e Champions League, una Coppa Italia, ora con lo scudetto siamo allo zenit. Lo vogliono tutti Cristiano Giuntoli: la Juve in primis. Da tempo la Signora sta mandando messaggi d’amore, virtuali ma anche con sms a Cristiano Giuntoli, aspetta di capire quali siano i margini per strapparlo a De Laurentiis.
Il suo contratto scadrà nel 2024 ma alla Juve serve subito e, a prescindere da come finiranno stagioni e inchieste varie, al netto di Max Allegri, serve l’uomo della rivoluzione. O restaurazione, fa lo stesso.