Il consiglio di Federatletica non ha voluto sentire ragioni: la Russia non potrà mandare i suoi atleti a gareggiare né al Campionato d’Europa di luglio e tanto meno ai Giochi Olimpici di agosto.
E’ la prima volta nella storia della kermesse olimpica che una delle più grandi federazioni vara la bocciatura di una delle più grandi potenze al mondo, anche se il motivo per cui Federatletica è giunta a una tale conclusione ha un che di serio e giustificato: l’ombra del doping.
Già, perché lo scandalo doping che ha travolto gli atleti russi non sembra esattamente una buona pubblicità da esibire agli occhi del mondo intero. Ma la Russia non ci sta e per voce del suo ministro dello Sport Vitali Mutko ha parlato chiaro: «La squalifica della Federazione russa di atletica leggera ce l’aspettavamo, lo si poteva prevedere. Ma state pur certi che reagiremo».
In preda all’ira per la decisione di Federatletica anche Ielena Isinbaieva, campionessa di salto con l’asta, che nelle scorse ore ha minacciato di rivolgersi alla Corte dei diritti dell’uomo per far valere il «rispetto dei diritti umani» a suo dire violati da questa decisione.
A questo punto l’unica speranza che rimane alla Russia per inviare a Rio i suoi campioni di atletica, è il ricorso al Compitato Olimpico Internazionale (COI). Quest’organo, nell’insolito vertice olimpico programmato per il 21 giugno a Losanna, potrebbe difatti ribaltare le carte in tavola.
Francesco Giubilini