Il successo dell’Arechi contro la nuova Salernitana di Paulo Sousa ha riportato in auge Ciro Immobile.
Un successo nel segno del goleador biancoceleste che, nonostante i tre brutti infortuni che hanno caratterizzato la sua stagione è salito a quota nove reti in campionato, per un totale di 191, superato Hamrin è l’ottavo miglior marcatore della storia della Serie A.
Sarri, dunque, ha ritrovato il suo finalizzatore per questo momento topico della stagione, nel quale la Lazio si sta giocando un posto nella Champions che verrà insieme all’Inter, ai “cugini” romanisti, il Milan e l’Atalanta.
Aver ritrovato Ciro Immobile è davvero una grande iniezione di fiducia, non solo in vista della sfida casalinga contro la Samp (una delle sue vittime preferite) ma proprio per il concept di una squadra che non ha un vice Immobile, al massimo lì può essere adattato Felipe Anderson.
Ma il successo dell’Arechi, per quanto importante, non è stato tutto rose e fiori. Bisogno capire lo stato di salute di Milinkovic Savis, tenuto precauzionalmente a riposo, ma soprattutto monitorare la situazione di Pedro.
L’infortunio dello spagnolo all’Arechi è costata un’operazione all’attaccante biancoceleste, sottoposto a intervento chirurgico al setto nasale, come confermato da una nota ufficiale del club di Lotito.
L’intervento per la frattura scomposta delle ossa nasali “perfettamente riuscito, è stato condotto dall’equipe del Prof. Cascone alla presenza del Prof. Rodia presso Paideia International Hospital. Il calciatore sta bene e verrà sottoposto a monitoraggio clinico quotidiano”. Certa la sua assenza in Romania contro il Cluj nel ritorno degli spareggi UEFA (all’andata i biancocelesti si sono imposti 1-0 nonostante l’espulsione di Patric grazie a una prodezza proprio di Ciro Immobile) da capire se recupererà con la Sampdoria, prossima avversaria, all’Olimpico in campionato.
Una perdita non di poco conto per Sarri. Innanzitutto per il valore del pluridecorato spagnolo, uno che al Barça ha segnato in tutte e 6 le finali stagione dell’allora squadra di Pep Guardiola, poi per le rotazioni, dal momento che quelli laziali sono poche (in pratica è lui che gira con Felipe Anderson o Zaccagni).
Tre gol in stagione per l’isolano di Tenerife, classe 1987, tutti e tre da fuori area. Tre gol pesanti, ma al di là delle realizzazioni l’ex Chelsea e Roma ha sempre perorato la causa, entrando a meraviglia negli ingranaggi di Sarri. La sua assenza si farà sentire, poco o tanta che sia.