Era finito nel casting di Aurelio De Laurentiis per il dopo Spalletti. Anche se non allenerà il Napoli, Rafa Benitez torna comunque in pista.
È stato uno dei primi, se non il primo, nome uscito fuori all’indomani della certezza che Luciano Spalletti non avrebbe continuato ad allenatore il Napoli, una volta averlo riportato sul tetto d’Italia. C’era anche Rafa Benitez nel listone di Aurelio De Laurentiis.
Nonostante la stima reciproca tra l’allenatore spagnolo e il presidente di quel club che ama scegliere i propri tecnici trattando lui stesso, in prima persona, sappiamo tutti come è andata a finire: Napoli in mano sì a uno straniero, ma il francese Rudi Garcia, reduce da un’esperienza non proprio da ricordare in Arabia con l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo.
Nessun problema per lo spagnolo, era destino che tornasse ad allenare: il casting di Dela, indirettamente, è servito a far girare di nuovo il suo nome. E stavolta la fumata bianca c’è stata.
Così a più di un anno dall’esperienza tutt’altro che da ricordare in Premier League con l’Everton, il sessantatreenne riparte da casa sua, non da Madrid ma comunque da quel campionato spagnolo, che ha vinto due volte, sempre ai tempi magici del Valencia.
Il primo allenatore a vincere la Coppa UEFA/Europa League per due volte e il secondo a riuscirci con due squadre diverse, dopo Giovanni Trapattoni e prima dell’avvento del pigliatutto Unai Emery, unico allenatore ad aver vinto la Coppa UEFA e la Champions League in due stagioni consecutive con due squadre differenti, allenerà il Celta Vigo, proprio nell’anno del centenario del club galiziano, con il quale ha sottoscritto un triennale.
Difficilmente competerà per qualche trofeo, ma nessuno può togliere a Rafa l’epiteto di Re di Coppe: nel suo palmarès ha ben tredici titoli (5 internazionali), conquistati in tre paesi diversi (Spagna, Inghilterra e Italia) e alla guida di sei squadre (Valencia, Liverpool, Inter, Chelsea, Napoli e Newcastle). A sorpresa nessuno con il Real Madrid.
Personaggio molto pacato ma comunque esposto a polemiche e controversie, per sei volte è stato indicato come Manager of the Month e per due volte come Allenatore dell’anno UEFA. Col Valencia ha letteralmente stregato tutti, ma anche in Premier non è andato affatto male. Tutt’altro.
Ha legato principalmente la sua carriera al Liverpool, con cui ha raggiunto a distanza di due anni due finali di Champions League, la prima vinta nell’edizione 2004-2005 e la seconda persa nell’edizione 2006-2007; in entrambe le occasioni i Reds hanno affrontato in finale il Milan di Carlo Ancelotti. Ora incrocerà i destini di Re Carlo in Liga, con il suo Celta Vigo.